Psicologia, stare bene in casa: come arredare la camera da letto

L’ambiente che circonda il letto può influenzare positivamente o negativamente la qualità del sonno. Ecco le dritte dello sleep coach per creare un ambiente che dia benessere



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«L'ambiente che circonda il letto può influenzare positivamente o negativamente la qualità del sonno. Questa stanza, infatti, è un rifugio personale, un luogo dove rilassarsi, ricaricarsi e godere di un riposo rigenerante». Così spiega Loris Bonamassa (bonamassa.it), sleep coach e punto di riferimento per la diffusione della cultura del buon sonno in italia, cui abbiamo chiesto qualche consiglio pratico per arredare la camera da letto perché sia un ambiente che dà benessere. 


L’illuminazione della camera da letto

«Il cervello ha bisogno di associare questa stanza a riposo, rilassamento, interruzione di tutte le attività, perciò non dobbiamo trasformarla in un’appendice dell’ufficio, con computer, tablet e smartphone, oppure del soggiorno, con la televisione, o della cucina, consumando pasti anche prima di addormentarci», spiega Bonamassa.

«La stanza da letto deve essere esclusivamente il santuario del buon sonno, a cominciare dalla gestione dell’illuminazione. La temperatura del colore delle luci ha un impatto significativo sul ritmo circadiano (il nostro ritmo biologico nelle 24 ore). Ricreare l’atmosfera della luce naturale con le lampade può, dunque, aiutare il corpo a distinguere tra giorno e notte».

Sì, ma in che modo? «È consigliabile optare per luci con una temperatura del colore calda, intorno ai 2700-3000 kelvin. Questa tonalità, nelle ore serali, aiuta a rilassare mente e corpo, preparandoli per il riposo notturno, perché stimola la produzione di melatonina, “l’ormone del sonno”», spiega l’esperto.


La biancheria

Non solo estetica o stile: la biancheria da letto in materiale naturale, come il cotone, consente la traspirazione e così regola la temperatura corporea.

«Durante il sonno è importante anche coprirsi “a cipolla”, assecondando le variazioni di calore del nostro organismo. Appena ci si addormenta la temperatura scende, per poi risalire al mattino; pertanto, è necessario non essere troppo coperti inizialmente, in modo da evitare di avere caldo e rischiare di scoprirsi successivamente», specifica l’esperto.


Pochi arredi

La camera da letto dovrebbe essere il più possibile essenziale, con pochi arredi: letto, comodini e armadio, realizzati in materiali naturali. «Legno per i mobili, cotone e lino per gli imbottiti e la biancheria possono migliorare notevolmente la qualità del sonno. Questi materiali, infatti, permettono alla camera da letto di “respirare”, regolando la temperatura e mantenendo un ambiente fresco e confortevole durante la notte. Fra l’altro, scartare materiali sintetici e trattati chimicamente può contribuire anche a ridurre la presenza di allergeni e, quindi, migliorare la qualità dell’aria nella stanza», è l’opinione di Bonamassa.


Il letto

Con il trittico materasso, rete e cuscino, dovrebbe essere un sistema combinato, da studiare nell’insieme.


Il cuscino

«Deve permettere il rilassamento dei muscoli e assecondare la postura della persona distesa mantenendo la naturale lordosi cervicale, accogliendo il capo e sostenendo il collo; allo stesso tempo, deve riempire e sostenere la zona fra testa e spalla, nel caso si dorma sul fianco. In pratica, chi riposa di lato può preferire cuscini più spessi per riempire lo spazio tra il capo e il collo, mentre chi dorme supino potrebbe optare per modelli più sottili», dice l’esperto.

Considerando che passiamo a letto circa un terzo della nostra giornata, non bisogna trascurare neanche la durata del guanciale. «Per garantire igiene, salute e prestazione tecnica del prodotto andrebbe cambiato ogni 3 anni. Molto meno, quindi, del materasso, che va sostituito ogni 7 o 8 anni».


Il tasso d’umidità

Un altro fattore fondamentale per rendere la stanza da letto un accogliente nido del riposo è l’aria che respiriamo. «Risulta necessario porre attenzione al ristagno di umidità, in quanto fonte di proliferazione di acari e potenziali allergie conseguenti», riprende lo sleep coach. «Nel letto, lo sbalzo di temperatura fra il corpo coperto, il materasso su cui quest’ultimo è disteso e il pavimento (con un differenziale anche di parecchi gradi) fa aumentare la presenza di umidità, producendo un clima caldo-umido consono alla proliferazione degli acari. L’aerazione, l’uso di materiali antiallergici, la sfoderabilità del sistema letto sono soluzioni pratiche in grado di attenuare ed eliminare questa problematica».

D’altro canto bisogna evitare gli ambienti troppo secchi, che sono nemici del buon sonno. La corretta umidità nella stanza da letto è importante: può ridurre il russamento, alleviare la congestione nasale e prevenire la secchezza delle vie respiratorie. Dovrebbe essere fra il 30% e il 50%, con una temperatura tra i 17 °C e i 18 °C. Per risolvere il problema basta ricorrere a un umidificatore. E i diffusori sono utili? «Sprigionano nell’aria oli essenziali dalle proprietà calmanti, come lavanda, camomilla ed eucalipto. Ma non bisogna esagerare perché le essenze troppo forti e persistenti possono disturbare il riposo», puntualizza Bonamassa.


Il silenzio

E se il sonno non è facilitato dal silenzio o dalle melodie della natura? «Una soluzione presente sul mercato è quella degli apparecchi per il rumore bianco, un suono costante che copre gli altri rumori ambientali, annullandone il loro effetto disturbante e favorendo un ambiente silenzioso e tranquillo per dormire», dice Bonamassa. Ma se il problema è il partner che russa, non c’è strumento che tenga: l’unica soluzione è ricorrere ai tappi per le orecchie.



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