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7 pratiche di biohacking da provare subito

Prima regola: inizia la giornata idratandoti. L’acqua è il tuo primo integratore. Quindi pratica il cosiddetto risveglio muscolare. E poi…

Foto: iStock



In voga soprattutto tra gli sportivi, il biohacking promette di ottimizzare le prestazioni psicofisiche attraverso il controllo e la “riprogrammazione” del sistema biologico.

Ecco 7 pratiche da provare subito. 

1. Inizia la giornata idratandoti. L'acqua è il tuo primo integratore.


2. Pratica il cosiddetto risveglio muscolare, dedicando cinque minuti tutte le mattine allo stretching. Serve per prevenire gli infortuni e mantenere la flessibilità.


3. Fai la respirazione profonda. Respira lentamente 30 volte in modo che si gonfi anche l'addome e ripeti la serie per tre volte. In questo modo non solo si riduce lo stress ma si rinforza anche il sistema immunitario perché riduce l'acidosi.


4. Impara a meditare. La meditazione Vipassana aiuta a ridurre lo stress, a migliorare la concentrazione e a promuovere la consapevolezza del momento presente. Puoi iniziare con brevi sessioni, concentrando la tua attenzione sul respiro e lasciando che i pensieri fluttuino liberamente senza giudicarli.


5. Prova la doccia alternata, rimanendo sotto il getto caldo per 4 minuti e facendolo seguire a quello freddo per un minuto. Migliora la circolazione, abbassa le pressione e il battito cardiaco. E fa bella la pelle.


6. Sperimenta il digiuno intermittente. Fare una lunga pausa per esempio di 16 ore tra un pasto e l’altro, oppure saltare la cena può regalare molti benefici, a partire dall'utilizzo dei grassi per produrre energia.


7. Imponiti il detox digitale. Ovvero una pausa durante la giornata da cellulari e device per avere più consapevolezza del mondo circostante, essere più focalizzata sulle relazioni personali, la natura e le attività al di fuori del mondo digitale.


I due ostacoli: stress e dipendenze

«Nel biohacking, alcune delle pratiche che vengono promosse sono basate su affermazioni non sempre supportate scientificamente o addirittura contraddette da prove scientifiche», afferma di Valerio Rosso, medico psichiatra. «Dal mio punto di vista, il miglioramento delle nostre prestazioni fisiche e mentali ha sempre a che vedere, o almeno nel 90% dei casi, con l'eliminazione di due ostacoli, di cui spesso non ci rendiamo conto: lo stress nascosto e le dipendenze, intendendo con queste non solo quelle classiche come alcol e nicotina, ma anche le meno evidenti, come i social e le relazioni tossiche.

Il biohacking coincide insomma in gran parte con il recupero di una buona salute mentale e in questo senso potrebbe essere utile cercare l'aiuto di un terapeuta. Dopo aver corretto questi due aspetti allora si potrà passare a valutare il sonno, l'alimentazione, l'attività fisica, cambiando lo stile di vita».



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