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Chi va in bici risparmia e guadagna

Ti muovi facilmente, non inquini, ottimizzi i tempi. Sempre più Comuni italiani offrono incentivi a chi va in ufficio o a scuola in bici



di Isabella Colombo


Ti fa bene alla salute, ti fa risparmiare sul carburante, ti fa apprezzare angoli sconosciuti della tua città. E adesso ti fa pure guadagnare soldi. Sì, perché sul modello di Francia e Belgio, anche molti Comuni italiani hanno deciso di aiutare economicamente chi sceglie di andare in bici al lavoro anziché in auto o con i mezzi pubblici. Una categoria di impiegati che negli ultimi tre anni è aumentata dell'1,1 per cento (dati Confartigianato). Il 45 per cento di chi ama la bici la usa già per andare in ufficio. Adesso si punta a sensibilizzare tutti gli altri.

  

DA MILANO A BARI LA BICI CONVIENE

Il governo ha annunciato 35 milioni di incentivi green per la mobilità sostenibile e nelle grandi città si stanno mettendo a punto progetti specifici in attesa che venga pubblicato il bando.


A Milano e Torino si sposa il modello francese: convenzioni con le aziende e un rimborso di circa 25 centesimi al chilometro per chi certifica, tramite un'app, di arrivare in ufficio pedalando. Anche a Bari e a Rimini si sta studiando un sistema di buoni in denaro per gli spostamenti in bici casa-lavoro o casa-scuola. A Vicenza è stata promossa una petizione che ha raggiunto mille firme mentre a Siena e a Capannori e Massarosa, in provincia di Lucca, la giunta ha già contattato le aziende interessate a collaborare.


Tutti si attestano su rimborsi tra i 20 e i 30 centesimi. Vuol dire che per un tragitto di 4 chilometri si guadagnerebbero circa 1 euro al giorno, 20 al mese e quindi oltre 200 l'anno. Non male. Ma il vero guadagno è quello ambientale se si pensa che il traffico automobilistico è responsabile per il 58 per cento delle emissioni di gas serra.

  

DA BOLZANO A PESARO LE PISTE AUMENTANO

Se la bici vive un nuovo boom è anche merito delle tante iniziative di bike sharing e dell'aumento delle piste ciclabili. Secondo lo studio di Confartigianato, tra il 2008 e il 2013 in Italia la densità di piste ciclabili è cresciuta in media di 5,2 km per chilometro quadrato. Esempi eccellenti sono Bolzano e Pesaro che puntano proprio a favorire gli spostamenti in bici casa-lavoro e casa-scuola. A Bolzano è nato un grande anello ciclabile che unisce le zone scolastiche, sportive e ricreative della città, in modo da spingere i cittadini a usare la due ruote come mezzo di trasporto vero e proprio e non più solo di piacere. Pesaro ha creato una vera e propria Bicipolitana: 77 chilometri di piste, una rete che attraversa in lungo e largo tutta la città. A chi conviene più prendere l'auto?

17 febbraio 2016

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