Anche per i meno legati alle tradizioni, per chi ama la semplicità o sbuffa e giura che quello sarà l’ultimo con il rito dei pacchetti e delle cene, Natale è sempre Natale. E quando calano le luci dei festeggiamenti, si accendono quelle della pulizia. È un dato di fatto che durante il periodo natalizio aumentino i rifiuti.
Pensiamo al packaging delle confezioni di panettone, pandoro e torrone. Alla carta da regalo e agli imballaggi usati per i pacchi. Poi c’è sempre un bicchiere che si rompe, tappi sparsi per la casa, scatole da raccogliere, l’albero da smontare e le decorazioni che hanno finito la loro stagione e vanno buttate.
Che fare? Sembra facile e scontato, ma la raccolta differenziata può riservare sorprese anche a chi si ritiene un grande esperto. «Le palline rotte dell’albero di Natale, per esempio, vanno buttate nell’indifferenziata», spiega Roberto Cavallo, esperto di sostenibilità, «così come gli addobbi spelacchiati, anche se in plastica. Mentre l’albero sintetico, con l’anima dei rami in ferro attorcigliato, va portato nei centri comunali di raccolta».
Qui una mini guida per uno smaltimento corretto.
Ecco dove buttare i seguenti "rifiuti" di Natale.
• Ghirlande e fili dorati/argentati
Vanno buttate tra i rifiuti non riciclabili, quindi nella raccolta indifferenziata.
• Imballaggi di panettone e pandoro
La scatola esterna va nella carta; il sacchetto interno di plastica trasparente nella raccolta per questo materiale; lo stampo di cottura finisce nell’indifferenziato, così come il gancio della scatola.
• Bicchieri rotti
La norma vuole che solo gli imballaggi, cioè bottiglie, vasetti, barattoli e boccette di profumo, possano essere riciclati. Gli altri tipi di vetro, bicchieri inclusi, possono contenere residui di piombo e altri minerali che renderebbero impossibile l’eventuale riutilizzo come materiale grezzo e quindi vanno smaltiti nell’indifferenziata.
• Carta regalo
Lucida (dorata, argentata, glitterata, etc.): la carta regala va tutta nell’indifferenziato.
• Luci, lucine e luminarie
Se smettono di funzionare diventano RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Quelle di piccole dimensioni possono essere conferite nei centri di raccolta comunale, oppure consegnate gratuitamente al commerciante quando si acquista un nuovo prodotto equivalente. Si tratta del cosiddetto ritiro “uno contro uno”. Un decreto legislativo del 2016 ha introdotto anche il ritiro “uno contro zero” che consente di consegnare gratuitamente i RAEE inferiori a 25 cm, al negozio con una superficie superiore a 400 mq, senza l’obbligo di acquistare un nuovo prodotto.
• Tappi di bottiglie
Se in finto sughero nell’indifferenziata; se di sughero nell’umido o nelle raccolte dedicate.
• Tovaglioli
Se sono bianchi o con piccole decorazioni vanno buttati nell’umido, ma se colorati o a sfondo bianco con grandi decorazioni nell’indifferenziata.
• Cocci di cristallo (di vasi o altri oggetti)
Il cristallo viene anche chiamato “vetro al piombo” perché contiene il 24% di questo metallo, necessario a conferirgli la tipica lucentezza. Ciò però non lo rende compatibile con il riciclo del normale vetro. Quindi va gettato nell’indifferenziata.
• Candele
Mai gettare la cera nel lavandino o nel water, perché potrebbe ostruire le tubature. Inoltre, non va buttata nell'umido, perché non è biodegradabile. Deve essere smaltita nell’indifferenziata.
• Incarti di cioccolatini, caramelle e torroncini
Quelli esterni nella plastica, mentre quelli interni argentati nell’indifferenziata.
• Gabbietta ferma-tappo dello spumante
Nel contenitore per plastica e metallo.
• Tovaglie usa e getta
Quelle di carta plastificata o tessuto-non-tessuto vanno nella raccolta dell’indifferenziato.
• Fiori e piante secche
Vanno smaltiti nell'umido.
Cosa fare con gli avanzi alimentari
A Natale si mangia tanto, forse troppo, ed è normale che il cibo resti sulla tavola. La prima soluzione per evitare lo spreco è riciclare gli avanzi inventando altri piatti da proporre nei giorni successivi. Sul web si trovano numerose ricette salva-cibo. Un’ottima soluzione è fare donazioni a realtà che operano a sostegno dei più bisognosi. Ma attenzione: non sono adatti panettoni, pandori e in generale i lievitati non più interi perché una volta aperti tendono ad asciugarsi. No anche a cibi facilmente deperibili come la frutta molto matura, la carne e il pesce crudi, i latticini freschi, i piatti delicati come i cocktail di scampi e i dessert farciti con creme.
Anche pane e focacce sarebbero da evitare, a meno che non si abbia la certezza che arriveranno sulla tavola di chi ne ha bisogno entro poche ore. Nessun ostacolo per lasagne, cannelloni e tutte le ricette cotte al forno. A chi rivolgersi per le donazioni? Ci sono realtà che operano in ambito nazionale come il Banco Alimentare, la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio. Ma si possono scegliere anche interlocutori a livello locale, a cominciare dalle parrocchie, le mense sociali e le associazioni di volontariato. C’è chi porta avanti progetti specifici sulle eccedenze alimentari come la onlus Equoevento a Roma, Avanzi Popolo a Bari o Diamoci una Mano che ogni anno organizza la cena degli avanzi a Busto Arsizio.
