di Laura D’Orsi
Il ritocchino piace sempre di più anche alle giovanissime. Secondo una recente ricerca condotta dalla Società italiana di medicina estetica (Sime) con l’università Magna Grecia di Catanzaro, le ragazze tra i 13 e i 18 anni che vorrebbero affidarsi al bisturi o a trattamenti di medicina estetica per migliorare il proprio aspetto fisico sono quasi il 50%, e il 15% vi fa ricorso.
Oggi si tende a prendere troppo alla leggera gli interventi di chirurgia estetica, che sono invece paragonabili a qualsiasi altra operazione perché richiedono una struttura attrezzata, personale specializzato,esami preparatori e anestesia.
Inoltre il decorso post operatorio può riservare qualche difficoltà», spiega Stefano Bezzi, dermatologo e chirurgo plastico ed estetico. Per questo, anche se si è raggiunta la maggiore età, occorre arrivare informati e non prendere decisioni affrettate.
UN PERCORSO DA FARE INSIEME
Non solo. C’è da tenere in considerazione l’aspetto psicologico di un cambiamento nell’aspetto fisico. «Durante l’adolescenza l’immagine interiore di sé non è definita ma in continua trasformazione », spiega Laura Piccinini, psicologa clinica e psicoterapeuta.
«Gli studi dicono che l’insoddisfazione in seguito a un intervento estetico è molto più frequente proprio nelle persone giovani, poiché la loro identità si sta ancora formando.
Di fronte a una figlia che vuole ricorrere al chirurgo, soprattutto per difetti minimi, i genitori dovrebbero, prima di giudicare e negare, chiedersi cosa c’è dietro (il suo ragazzo che le ha fatto notare una piccola imperfezione, un gruppo di amiche ipercritiche, il desiderio di assomigliare a una celeb...) e aiutarla a riflettere, eventualmente con l’aiuto di uno psicologo.
Senza deridere queste motivazioni, perché in quel momento sembrano importantissime, ma consigliando di non avere fretta e ponderare bene la decisione per non doversi poi pentire. Certo, vi sono situazioni in cui un difetto fisico può compromettere davvero l’equilibrio psicologico (per esempio le orecchie a sventola o un seno vistosamente più piccolo dell’altro) e allora la correzione è certamente utile».
LIPOSUZIONE
Non è un trattamento per dimagrire, ma per eliminare il tessuto adiposo che si è localizzato in alcuni punti e che non si riesce a smaltire seguendo una dieta e con l’attività fisica.
«Lo chiedono soprattutto le giovani con un passato di disordini alimentari. Cancellare i cuscinetti residui non ha solo un valore estetico: significa sconfiggere anche nella mente il loro nemico principale, il grasso», osserva l’esperto.
>come si svolge - Viene eseguito in genere in anestesia locale con sedazione o epidurale, ma in casi particolari è necessaria l’anestesia generale con almeno una notte di ricovero. L’intervento può durare da 1 a 3 ore, a seconda della procedura adottata.
>dopo l’intervento - Si deve indossare una guaina o una calza contenitivi che dovranno essere portati continuativamente per almeno 25 giorni.
Oltre al dolore nella zona trattata, sono possibili ecchimosi, che in genere scompaiono nel giro di 2 settimane. Durante la convalescenza, che dura circa un mese, non si deve praticare attività sportiva. I risultati finali della liposuzione, comunque, non sono evidenti prima di 6 mesi.
RINOPLASTICA
Meglio attendere che lo sviluppo anatomico sia completo, cioè dopo i 18 anni. Solo per difetti che minano la funzionalità del naso si può intervenire prima, con il consenso dei genitori. «A volte le ragazze chiedono di eliminare difetti inconsistenti: in questo caso suggerisco di attendere un paio di anni. La maturazione psicologica spesso porta a cambiare idea», dice il dottor Stefano Bezzi.
>come si svolge - Si fa in anestesia generale oppure locale con sedazione, in day surgery. Può durare una-due ore e a volte richiede una notte di ricovero.
>dopo l’intervento - Nei primi giorni ci sanno edemi e lividi e dopo una settimana, rimosso il gesso, il naso sarà gonfio. Per 15 giorni occorre evitare sforzi e masticare con cautela. Il risultato è apprezzabile già dopo le prime due settimane, ma sarà definitivamente raggiunto dopo 8-12 mesi.
LABBRA
«Le iniezioni di acido ialuronico per dare volume alle labbra sono prive di rischi perché la sostanza è biocompatibile e si riassorbe in circa 4 mesi», spiega Bezzi.
>come si svolge - Il medico effettua una serie di punture lungo il bordo delle labbra e nella mucosa. Il trattamento dura circa mezz’ora e subito dopo si applica del ghiaccio per ridurre il rischio di gonfiori e piccoli lividi.
>dopo l’intervento - L’aspetto definitivo si vede dopo un paio di giorni, anche se a volte si deve ripetere la seduta dopo due settimane per definire il risultato. Indolenzimento e lividi scompaiono in 3-4 giorni.
MASTOPLASTICA ADDITIVA
La legge vieta l’impianto di protesi a fini estetici sulle minorenni, se non per gravi malformazioni congenite certificate dal Ssn. «Dopo i 18 anni compito del chirurgo è far capire alle pazienti che negli anni la visione di sé cambia e un seno troppo prosperoso potrà non piacere più. Si deve poi specificare che la protesi va sostituita nel corso della vita altre 2-3 volte», spiega il dottor Bezzi.
>come si svolge - In day surgery, anestesia locale e sedazione profonda. L’intervento dura 90 minuti.
>dopo l’intervento - Nei primi giorni si provano dolore e stanchezza e per una settimana non si deve bagnare la parte. Tolti i bendaggi, si indossa un corsetto per circa un mese.
Per i primi 15 giorni si devono evitare sforzi, specie delle braccia, compresa la guida. Il risultato definitivo si vede dopo 3 mesi o al massimo un anno.
MA IL BOTULINO NO!
La richiesta di iniezioni di tossina botulinica non è così frequente, ma sta aumentando anche tra le giovanissime. Lo scopo è in genere quello di rialzare il sopracciglio oppure eliminare le prime rughette d’espressione nella zona oculare.
In questo caso occorre considerare che l’utilizzo precoce della tossina può aumentare, nel tempo, il rischio di immobilizzazione del viso e diminuisce l’effetto negli anni successivi, poiché a lungo andare l’organismo può sviluppare una sorta di resistenza alla sostanza.
Senza contare la dipendenza psicologica da un effetto “gioventù eterna” che può condurre a esagerare nel ricorso al trattamento.
Articolo pubblicato sul n.52 di Starbene in edicola dal 13/12/2016