Argilla verde, bianca e gialla: benefici per la pelle e come usarla
Questo composto vivo, formato da una miscela variabile di elementi minerali, può essere prezioso per la pelle, a patto di rispettare alcune regole di utilizzo
Ricca di oligoelementi, l’argilla può essere una straordinaria alleata di bellezza grazie alle sue proprietà purificanti, illuminanti e tonificanti. Questa sostanza primordiale, abbondante sulla superficie terrestre e derivante dai depositi minerali prodotti dall’erosione di rocce antiche, è largamente impiegata dall’industria cosmetica perché agisce su tutti e tre gli strati della pelle: quello più superficiale (l’epidermide) beneficia dei processi di esfoliazione, purificazione e sebo-regolazione, quello intermedio (il derma) viene stimolato a produrre collagene ed elastina, in quello più profondo si velocizza l’azione drenante.
Ma qual è il modo giusto per utilizzare l’argilla nella beauty routine?
Cos’è l’argilla
«L’argilla è un composto vivo, formato da una miscela di elementi minerali che hanno come base alluminio e silicio, a cui poi si aggiungono metalli, ioni e sostanze organiche», descrive la dottoressa Emanuela Fogli, dermatologa al San Pier Damiano Hospital di Faenza.
«A seconda dei giacimenti da cui viene ricavata, l’argilla presenta una particolare composizione chimica, che salta letteralmente “agli occhi” grazie alla colorazione verde, bianca, rossa, gialla, grigia, blu o beige». Ciò significa che ogni argilla ha proprietà e modalità d’uso differenti, più o meno adatte alla nostra tipologia di cute.
«L’importante è utilizzarla sempre sulla pelle pulita e detersa, ma anche gettarla dopo l’uso, evitando un secondo impiego, visto che si “carica” di tossine e impurità durante il tempo di posa», raccomanda l’esperta.
Argilla verde, la più famosa
L’argilla più celebre è quella verde, nota nell’immaginario collettivo per la sua applicazione sotto forma di maschera per il viso oppure di impacco anti-cellulite sulle zone critiche del corpo.
«In effetti, questa tipologia di argilla ha un elevato potere assorbente, quindi è adatta per “asciugare” e rimuovere tossine, impurità, sebo e liquidi in eccesso», spiega la dottoressa Fogli. «Il colore verdastro è dovuto alla presenza di ferro trivalente, cioè quello insolubile di tipo non-eme presente anche in molti alimenti di origine vegetale, a cui si associano alluminio, silicio e potassio. Ovviamente, se applicata su una pelle sottile, secca e sensibile, rischia di creare irritazione».
Una curiosità: erroneamente, per rafforzarne l’effetto, gli impacchi di argilla applicati sul corpo vengono spesso avvolti con il cellophane. «Nulla di più sbagliato: in questo modo, non essiccandosi in maniera corretta, l’argilla verde non riesce a esplicare la sua azione», precisa l’esperta. «Meglio lasciarla agire all’aria naturale oppure ricoprirla con della carta di giornale per essere più liberi nei movimenti, senza il timore di sporcare casa durante il trattamento».
Il giusto tempo di posa? Dieci minuti per il viso, venti minuti per il corpo: oltre, non otteniamo maggiori risultati, ma al contrario rischiamo di arrossare o irritare la pelle. «Per bilanciare l’effetto astringente e renderla più delicata, possiamo utilizzare il tè al posto dell’acqua per ricostituire l’argilla in polvere oppure possiamo aggiungervi un filo di miele, un pizzico di lievito di birra o qualche goccia di olio extravergine di oliva oppure di oli essenziali, come il tea tree oil».
Argilla bianca, la più delicata
Meno famosa ma decisamente più delicata, al punto da essere adatta anche in gravidanza, nei soggetti allergici oppure nei bambini, è l’argilla bianca: in questo caso, la colorazione è dovuta al suo elevato contenuto di caolino, un silicato di alluminio (talco) che rende l’applicazione adatta alla pelle sensibile.
«Anche in questo caso, possiamo addizionarla con ingredienti aggiuntivi, come l’olio di germe di grano, di mandorle, di argan o di calendula, per fortificare l’effetto lenitivo e detossinante», riferisce la dottoressa Fogli.
L’argilla bianca è efficace per prevenire o trattare le smagliature, per migliorare il tono della pelle, per illuminare l’incarnato e anche per garantire una pulizia profonda dei pori, ma scongiurando il rischio di disidratazione e arrossamenti. I tempi di posa sono gli stessi rispetto all’argilla verde: alla fine, risciacquiamo sempre con acqua tiepida e tamponiamo la pelle.
«Poi ci sono tutte le altre argille, ma le loro indicazioni cosmetiche sono più limitate o, comunque, difficili da sfruttare a livello casalingo. Per esempio, l’argilla gialla è perfetta per le pelli mature, perché stimola la sintesi di collagene, ma il suo utilizzo è più tipico delle Spa», tiene a sottolineare la dermatologa.
Come ricostituire l'argilla in polvere
Se scegliamo un’argilla in polvere, sarebbe bene evitare l’acqua del rubinetto (troppo ricca di cloro) e usare un trucchetto al momento di ricostituirla: una volta aggiunta la parte liquida, è importante lasciarla riposare per 10-15 minuti prima di miscelarla o di aggiungere eventuali ingredienti.
«Ricordiamo di non utilizzare ciotole e cucchiai in materiali metallici», consiglia la dottoressa Fogli. «Altrimenti, questi metalli potrebbero trasferirsi nel composto e cambiarne le proprietà originarie. Usiamo quindi legno o plastica».
Una volta alla settimana può essere la frequenza di utilizzo ideale, soprattutto per l’argilla verde: di più, possiamo stressare eccessivamente la pelle o sensibilizzarla. Lo stesso vale per i prodotti cosmetici pronti all’uso (come creme, maschere purificanti o fanghi snellenti) che contengono argilla, in tal caso a dosi inferiori: meglio evitare, comunque, cadenze di trattamento troppo ravvicinate per evitare una sorta di effetto paradosso.
La pelle ha un naturale equilibrio, per cui cercare di modificarlo (per esempio “asciugando” ogni giorno quella grassa) può farci ottenere il risultato opposto (la pelle tenderà a diventare ancora più impura per contrastare i tentativi esterni di forzatura).
Il segreto post trattamento
Dopo aver utilizzato impacchi a base di argilla oppure prodotti cosmetici che la contengono, è importante evitare l’utilizzo di cosmetici a base di vitamina C. «L’interazione fra questa vitamina e gli oligoelementi presenti nell’argilla, soprattutto alluminio e silicio, crea radicali liberi, che favoriscono l’irritazione e l’invecchiamento della pelle», conclude l’esperta. «Tutto il resto, in crema o in siero, si può utilizzare, sfruttando peraltro il rinnovamento cutaneo appena ottenuto, che rende la pelle più ricettiva nei confronti dei successivi trattamenti idratanti o anti-età».
PRODOTTI CON ARGILLA:
