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Nel carrello della spesa sempre più cibi plastic free

La maggior parte della plastica “usa e getta” viene utilizzata per gli imballaggi di alimenti e bevande. Ma sotto la spinta dei consumatori si moltiplicano le iniziative per farne a meno



In queste ultime settimane si è tanto sentito parlare di “plastic tax”, la tassa a tutela dell’ambiente contenuta nella legge di bilancio 2020 che prevede per le aziende il pagamento di 1 euro per ogni kg di plastica prodotto.

Se approvata dalle Camere, da giugno 2020 la disposizione interesserà per lo più gli imballaggi alimentari usa e getta: bottiglie, vaschette, sacchetti, buste e contenitori utilizzati per confezionare cibi e bevande. Secondo il Wwf, infatti, ben il 76% della plastica monouso utilizzata in Italia, e pari a 2,1 tonnellate all’anno (Dati Rapporto Coop 2019), proviene dal settore Food & Beverage.

«La sola Europa produce 58 milioni di tonnellate di plastica, per il 40% imballaggi, e 25 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui solo il 30% viene riciclato», commenta Elisa Nicoli, coautrice insieme a Chiara Spadaro del libro Plastica Addio (Altreconomia, 14,50 €).

«La vera soluzione al problema non sta dunque nel produrne di meno e nemmeno nel riutilizzarla, ma nell’eliminarla del tutto anche quando si va a fare la spesa». Un obiettivo reso possibile dal fatto che nell’ultimo periodo si stanno moltiplicando le iniziative per fare a meno di questo materiale inquinante.


Un aiuto dal web

Da Nord a Sud sono sempre più diffusi i supermercati e i negozi che vendono pasta, cereali, zucchero, farina, caffè e tanti altri prodotti senza imballaggi. Per rintracciare quelli vicini a casa, puoi consultare il sito sfusitalia.it, vera e propria mappa online degli esercizi che vendono prodotti “alla spina”.

Con vantaggi non solo per l’ambiente: «Eliminando il packaging i rifiuti sono ovviamente di meno. Ma si evitano anche gli sprechi, perché è possibile acquistare solo la quantità di prodotto di cui si ha bisogno e pagando solo quello», spiega Cinzia Vaccaneo, amministratore delegato e marketing strategist di Negozio leggero (negozioleggero.it), una rete di negozi di prodotti alimentari e per l’igiene della persona e della casa senza imballaggi e con vuoto a rendere, presenti a Milano, Torino, Roma, Palermo e in tante altre città italiane ed europee.

Dallo scorso settembre, il marchio ha inoltre lanciato il primo e-shop italiano di prodotti sfusi e plastic free all’indirizzo shop.negozioleggero.it. «I prodotti sono acquistabili in sacchetti di carta o, in alternativa, abbinabili a contenitori riutilizzabili in stoffa, vetro o alluminio. Per le spedizioni utilizziamo cartone riciclato e certificato Fsc. Persino il nastro adesivo e i documenti di trasporto sono plastic free», afferma orgogliosa la Vaccaneo.

Infine, grazie a un innovativo calcolatore messo a punto dall’ente di ricerca ambientale Ecologos, ogni cliente ha la possibilità di calcolare concretamente il risparmio ambientale dei suoi acquisti in termini di plastica, acqua, energia elettrica e CO2.


C’è anche il latte “alla spina”

Nel settore delle bevande, tra le iniziative plastic free più originali c’è quella dell’azienda Biolà (biola.it), che dalla campagna circostante porta nei quartieri di Roma latte biologico certificato appena munto, filtrato e refrigerato, pronto da spillare direttamente da un furgoncino.

«Il cliente può utilizzare una bottiglia sterilizzata di vetro portata da casa oppure acquistata da noi e riutilizzarla più volte», spiega Giuseppe Brandizzi, titolare dell’azienda. E quello capitolino non è l’unico caso in Italia: i distributori di latte crudo alla spina sono più di 900, tutti censiti su Milk map (milkmaps.com).


Con il packaging, ma ok

In altri casi, la soluzione sta nell’utilizzo di materiali rigorosamente eco per le confezioni degli alimenti. La Mcgarlet (mcgarlet.it), azienda italiana che importa e distribuisce frutta esotica, ha per esempio sostituito i vassoi in plastica con quelli in cartone derivato dalla lavorazione di legname proveniente da foreste rinnovabili.

Mentre tra le minerali si segnala Acqua Fiuggi (acquafiuggi.com), che ha sostituito il classico imballaggio in plastica con cartone Fsc.



(La foto è l’interno di un punto vendita della catena Negozio leggero, che propone prodotti non solo alimentari senza imballaggi e con vuoto a rendere)


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Articolo pubblicato sul n. 47 di Starbene in edicola dal 5 novembre 2019


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