Osteopenia o osteoporosi, un nuovo esame per la diagnosi
L’esame più comune per scoprire se si soffre di osteopenia o osteoporosi è la MOC-DEXA. In più, puoi fare un test anche in farmacia. E ora c’è anche una terza strada, un esame disponibile in alcuni ospedali
Vuoi sapere se sei affetta da osteopenia o osteoporosi? L’esame più utilizzato è la MOC-DEXA (acronimo di Dual-energy X-ray absorptiometry) che viene eseguita su colonna vertebrale e femore prossimale, i siti a rischio di fratture da fragilità.
Oppure in farmacia si esegue una densitometria ossea a ultrasuoni, esame rapido e poco invasivo che fornisce indicazioni sullo stato di mineralizzazione grazie a un test effettuato sul tallone o sulle falangi delle dita.
Ma c’è un terzo esame disponibile in alcuni ospedali, messo a punto dalla ricerca italiana. «La tecnologia REMS (Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry) valuta sia la densità minerale ossea sia la qualità della microarchitettura, un aspetto cruciale della resistenza, testando gli stessi siti della MOC-DEXA (femore prossimale e colonna vertebrale) che sono più indicativi del rischio fratture», spiega la dottoressa Ilaria Covelli, dirigente medico fisiatra presso la U.O.C. Ortopedia e Traumatologia del Policlinico di Bari.
«Grazie all’assenza di radiazioni ionizzanti la REMS è sicura per tutte le fasce di età e consente una diagnosi precisa e completa, valutando il rischio di frattura di vertebre e femore entro 5 anni (i siti a più alta incidenza)». Così si ha una diagnosi “predittiva” senza esporsi ai raggi X.
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