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Sfera Ebbasta e Andrea Petagna: «Il nostro fast food alternativo»

Il trapper e il calciatore, insieme hanno aperto un locale dove la parola d’ordine è “mangiare sano”. Perché il cibo spazzatura ormai è fuori moda

Ansa/Matteo Bazzi



Si può amare o detestare, ma che ci sappia fare è un dato oggettivo. Sfera Ebbasta, uno dei primi trapper sulla scena musicale italiana, oggi all’apice del successo per la sua partecipazione come giudice a XFactor, ne ha azzeccata un’altra: aprire un ristorante insieme all’amico Andrea Petagna, altro giovane talento ma nel mondo del calcio, attaccante cresciuto nel Milan e oggi in Serie A nella Spal.

Il locale si chiama Healthy Color e si trova a Milano, in via della Moscova. Niente hot dog né patatine, nessun rimando all’idea di cibo “tappabuco” per lo stomaco nelle nottate di eccessi della movida meneghina. Concept e menu parlano invece di salute, alimentazione equilibrata e rispetto di sé e dell’ambiente. E lo fanno con il mood che piace ai giovanissimi.


Il frutto di un’amicizia

Certo, pensare a un’operazione di puro marketing è un attimo.

«In realtà l’idea è nata dalla volontà di creare qualcosa di diverso, cioè un fast food sano», racconta Andrea Petagna. «L’amicizia tra me e Sfera è nata alcuni anni fa. Io ero un suo fan, mi piaceva la sua musica. Un giorno ho messo una storia su Instagram con una sua canzone e Sfera mi ha scritto in privato. Di lì a poco abbiamo deciso di incontrarci di persona ed è nata una bellissima amicizia. Siamo due ragazzi “venuti dal niente”: ci siamo fatti da soli, con l’affetto e la spinta di chi ci sta vicino, ma soprattutto con quella fame insaziabile che non ci fa mai sentire “arrivati” nel nostro lavoro.

Poi a un certo punto ci siamo detti: facciamo qualcosa insieme. Era il nostro sogno. Volevamo trovare un’idea che ci accomunasse, il punto di incontro tra i nostri due mondi. E lo abbiamo trovato nella cucina che, con la musica e lo sport, ha in comune la passione, indispensabile per farcela in questi tre campi. Dedizione, voglia di migliorare sempre, cura dei dettagli: questi sono secondo me gli stessi ingredienti di una bella canzone, di una partita giocata bene e di un buon piatto».



Scegliere bene per vivere meglio

In particolare, l’idea che Andrea e Sfera vogliono diffondere attraverso questo progetto è di avere cura di ciò che si mangia.

«Noi siamo dei personaggi pubblici che possono veicolare dei messaggi con più facilità rispetto ad altre persone: con questo locale ci prendiamo la responsabilità e il piacere di comunicarne uno giusto, cioè che saper mangiar bene è la chiave per vivere meglio. Le nostre giornate, la nostra energia, la nostra concentrazione sul posto di lavoro dipendono in grandissima parte dall’alimentazione».

Del resto, da calciatore Petagna non può che seguire un regime alimentare equilibrato e sano.

«Il nostro corpo è come una macchina, l’alimentazione è la benzina. Tutto deve essere sempre molto equilibrato». Sfizi a parte. «Sì, qualche sfizio me lo concedo anch’io. Uno degli sgarri peggiori lo condivido proprio con Sfera: l’anno scorso, quasi tutti i lunedì sera, stavamo a cena insieme. Il nostro menu? Sushi e una valanga di gelato».

A sorpresa, non c’è però sushi nel menu di Healthy Color. «Sicuramente c’è un tocco d’oriente nella filosofia alla base della nostra cucina, ma non tanto sulla scelta dei piatti quanto sulla cura e la selezione delle materie prime», spiega lo chef Davide Melani, tanti anni di esperienza proprio nei migliori ristoranti sushi di Roma.

«Ci sono i poke, un piatto tipico della tradizione delle isole Hawaii, la truffle soup o il miso al tartufo e gli edamame tipicamente giapponesi. Ma anche le tartare di fassona e di tonno che ci riportano alla tradizione italiana, per poi passare agli Stati uniti d’America con le smoothie Bowl e i pancake».


Un’attenzione anche all’ambiente

Per rendere il concetto di sano anche attraente, il locale punta anche su colori forti e ipnotici, negli allestimenti come nei piatti. C’è per esempio l’Orange Poke, con salmone marinato, menta, avocado, mango, edamame, germogli di soia, mirtilli e base di riso arancione. O ancora la Poke Yellow, con base di riso giallo, pollo al curry al centro e altre variopinte verdure tutto attorno. Proteine, riso e verdure, con salse e dressing rigorosamente light, sono la formula vincente. Con l’occhio strizzato alla sostenibilità.

«Per esempio, il salmone proviene da allevamenti scozzesi che al momento sono più vicini al concetto di ecosostenibilità», spiega lo chef. «Ma in questa chiave abbiamo soprattutto selezionato il packaging, optando per una scelta eco-friendly di materiali biodegradabili e riciclabili come la plastica di mais».



Niente alcol

Quello di via della Moscova vuole essere il primo di una lunga serie di Healthy Color. Il sogno di Sfera e Andrea è infatti quello di diffondere il marchio in tutta Italia e poi nel mondo. ll design degli interni è opera del duo di street artist Motorefisico.

Tra le curiosità del menu: l’insalata componibile (una base di iceberg, radicchio, songino e rucola da completare con altri colorati ingredienti), gli avocado ripieni e le alghe giapponesi aromatizzate all’arancio.

In più, una scelta di bevande senz’alcol come Be Positive (succo di carota, succo di mela e polpa di mango) e Be Active (estratto di cetriolo, mela e spinaci).



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Articolo pubblicato sul n. 49 di Starbene in edicola dal 19 novembre 2019


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