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Purè in busta: tutta la verità

È quasi tre volte più calorico di quello fatto in casa. Ma non sono solo i grassi a suggerirne un consumo saltuario: scopri perché

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È senza dubbio pratico, perché si conserva a lungo ed è subito pronto. Ma il purè in busta può davvero rappresentare una buona alternativa a quello preparato in casa al momento? Diamo risposta a questa e altre domande con la consulenza della dottoressa Federica Piccolino, biologa nutrizionista a Roma.


Attenzione agli additivi

«Oltre al fatto che la farina di patate, per via dei lunghi processi di lavorazione, ha perso buona parte delle proprietà originarie del tubero, molti preparati per purè in commercio sono nutrizionalmente poco validi, perché contengono additivi di varia natura», avverte l’esperta. «Per esempio conservanti come il metabisolfito di sodio, a volte indicato con la sigla E223, oppure stabilizzanti quali il difosfato bisodico, noto anche come E450, che servono ad allungare la vita dell’alimento. Quest’ultimo viene usato anche nei formaggi fusi, nelle carni in scatola e nei preparati per dolci al cucchiaio ma, se assunto a dosi elevate, può provocare disturbi digestivi e anche malassorbimento di alcuni nutrienti».

Niente a che vedere, quindi, con il purè fatto in casa a base di patate fresche, latte, formaggio grattugiato ed eventualmente uova e qualche fiocco di burro.


A rischio anche per la bilancia

Inoltre, il confronto con la versione casalinga non regge neanche sul fronte calorico. A parità di peso, il purè in busta ha molte più calorie: 340 per 100 g di prodotto contro le 120 di quello casalingo.

La ragione? «Quasi sempre fra gli ingredienti ci sono moltissimi lipidi, per di più di bassa qualità, come i mono e digliceridi degli acidi grassi, utilizzati per conferire al prodotto la cremosità», spiega Federica Piccolino.


Cosa guardare in etichetta

Malgrado le tante pecche nutrizionali, il purè in busta non è comunque del tutto da bandire.

«Può essere consumato saltuariamente all’interno di una dieta sana. Il consiglio è di controllare sempre con cura l’etichetta e di scegliere i prodotti con la lista degli ingredienti più breve. I migliori contengono poi solo fiocchi di patate dalla provenienza certificata e aromi naturali come il rosmarino», conclude l’esperta.


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Articolo pubblicato sul n. 50 di Starbene in edicola dal 27/11/2018

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