di Daniela Bavestrello
Articolo pubblicato sul n. 44 di Starbene in edicola dal 20/10/2015
di Daniela Bavestrello
Con la Dieta Libera di Starbene temi che il cibo arrivi a occupare tutti i tuoi pensieri? Tranquilla. Alla base dell’ortoressia, un disturbo del comportamento alimentare che si manifesta con l’ossessione per l’alimentazione sana, non c’è quello che mangi ma l’ansia per il futuro. Cerchiamo di capire perché.
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Il desiderio di salvare il pianeta
In questo periodo siamo sempre più consapevoli che la cura con cui decidiamo cosa inserire nel menu fa parte di un’attenzione più generale per il nostro benessere. Fin qui tutto bene. A volte, però, poniamo troppa enfasi sul fatto che dobbiamo sentirci responsabili anche per la salute degli altri e del mondo intero. Un peso enorme, che può spingerci verso scelte troppo drastiche nel tentativo di sentirci in armonia con l’universo e placare il senso di colpa che ci sovrasta.
Sempre più persone decidono così di nutrirsi in modo particolare, a base di specifici alimenti selezionati per coltivazione (solo bio), produzione (esclusivamente equa e solidale), filiera di vendita (a km zero), e cucinati secondo regole feree. Nulla di sbagliato se tutto ciò non si trasformasse da una scelta consapevole in un’ossessione.
Il bisogno di “tutelarsi” dal futuro
Mangiare sano a oltranza, senza ammettere deroghe o sgarri, non è più un gesto d’amore per se stessi o per il mondo, ma il campanello d’allarme dell’ortoressia (dal greco orthos, che significa corretto, e orexis, appetito). Chi soffre di questo disturbo del comportamento alimentare tende a ridurre le occasioni conviviali, magari nascondendone il vero motivo, e spesso dedica molto tempo a selezionare, organizzare e cucinare i pasti.
È un tipo di scelta che non ha nulla a che vedere con la dieta, ma dipende dal desiderio di controllare la propria salute e il proprio destino. Un tentativo di placare l’ansia del futuro e dell’incognito organizzando il menu, come se la salubrità degli alimenti si trasformasse in un sentimento di sicurezza generale.
I segnali del disturbo alimentare
Quello che ti devi chiedere, se hai paura di diventare ortoressica, è semplice: ti stai imponendo regole alimentari talmente rigide da rovinarti l’esistenza? È vero che il cibo è un elemento fondamentale per la vita. Ma anche come, quando e con chi stai a tavola è essenziale.
La ricerca psicologica ha evidenziato che mangiare in uno stato emotivamente positivo (per esempio insieme agli amici o alle persone a cui si vuole bene e in un clima di festa) è salutare e rende più longevi. Mentre il semplice consumare quantitativi corretti di alimenti, in solitudine o in condizioni di mancanza di affetto, può aprire la strada a problemi sia psicologici sia fisici.
Molte persone ossessionate dall’alimentazione sana hanno carenze nutrizionali, sono troppo magre, soffrono d’ansia e sbalzi d’umore, si isolano dagli altri, hanno conflitti sul lavoro.
La via per raggiungere l’equilibrio
Le ricerche enfatizzano l’importanza di una dieta varia per mantenere la nostra salute (è il principio alla base anche della dieta di Starbene). È dunque importante capire che determinati eccessi, compreso quello di adottare uno stile di alimentazione “sano”, possono diventare controproducenti. Si finisce con lo sbagliare per voler fare “troppo” bene.
Occorre, invece, trovare un equilibrio tra il desiderio di mangiare sano, vivere meglio, salvaguardare l’ambiente, e la necessità di abituare il nostro corpo e la nostra mente ad affrontare cambiamenti e alimenti nuovi.
La Dieta Libera ti aiuta
>non demonizza nessun alimento - «La nostra dieta, rispetto ad altri regimi molto rigidi, ha un grande pregio: ti permette di costruire il menu giornaliero secondo le tue esigenze, senza importi menu fissi per pranzo e cena». spiega la dietologa Carla Lertola. «Non ci sono alimenti messi sotto accusa. L’obiettivo è quello di aiutare tutti a nutrirsi meglio, senza stravolgere le proprie abitudini alimentari e i propri gusti».
>dà poche regole essenziali - «Ovviamente ci sono norme da rispettare», aggiunge la dottoressa Lertola. «Ma sono talmente di buon senso da non poter spingere verso comportamenti “ossessivi”: mangiare almeno 3 volte al giorno (colazione, prenzo e cena), prevedere carboidrati e proteine a ogni pasto, consumare verdura in abbondanza. Più semplice di così!».
Articolo pubblicato sul n. 44 di Starbene in edicola dal 20/10/2015
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Cara lettrice/caro lettore, le consiglio di rivolgersi ad un medico specialista in scienza dell'alimentazione o ad un servizio di dietetica di un ospedale della sua zona. In questo modo, dopo un'adeg...
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