Magnesio plasmatico
Quantità di magnesio presente nel plasma. Il magnesio è uno dei cationi presenti in maggiore quantità nell’organismo (per l’esattezza è il quarto);
il 50-70% del magnesio totale è localizzato nel tessuto osseo e quello rimanente nel compartimento intracellulare. Nel sangue è contenuto nei globuli rossi e nel plasma, ove è presente in forma ionizzata (60%) oppure in conbinazione con proteine (40%).
Il magnesio interviene in numerosi processi enzimatici e regola l’attività elettrica di membrana. La concentrazione plasmatica dipende dall’apporto alimentare e dai meccanismi di omeostasi intestinale e renale. Si ha ipermagnesiemia in caso di insufficienza renale acuta (fase anurica) e cronica, uso di antiacidi e lassativi a base di magnesio, somministrazione parenterale di magnesio (trattamento dell’eclampsia), traumi, ipotiroidismo, chetoacidosi diabetica, ustioni, digiuno, nutrizione parenterale, intossicazione da carbonato di litio. Uno stato di ipomagnesiemia può essere dovuto a un ridotto apporto alimentare (dieta povera di carne e vegetali, alcolismo cronico, malnutrizione), a malassorbimento, a una perdita gastrointestinale (diarrea cronica, celiachia, resezioni intestinali, enteriti, malattia di Crohn, cirrosi epatica) o a un aumentato fabbisogno (sindrome dell’osso affamato, ipertiroidismo, gravidanza, allattamento). Può anche essere dovuto a un’aumentata perdita per via renale, causata da ipoparatiroidismo, diabete scompensato e coma diabetico, iperaldosteronismo, insufficienza renale acuta in fase poliurica, diuretici, antibiotici, cisplatino, alcolismo cronico, acidosi tubulare renale, iperparatiroidismo, sindrome di Bartter.
Cerca in Medicina A-Z