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Salute orale, l’impatto del fumo di sigarette tradizionali e delle alternative

Quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore. Oltre al rischio di sviluppare gravi neoplasie del cavo orale, è ormai dimostrato l’impatto del fumo delle sigarette tradizionali su salute ed estetica degli elementi dentari

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Articolo a firma della Prof. Maria Grazia Cannarozzo - Presidente Nazionale COI-AIOG


Si è recentemente tenuta, il 20 marzo 2023, la Giornata Mondiale della Salute Orale, promossa dalla FDI World Dental Federation, la principale organizzazione mondiale che rappresenta la professione odontoiatrica. Ogni anno, in questa giornata, associazioni sanitarie di tutto il mondo avviano campagne di sensibilizzazione sull’importanza della salute e dell’igiene orale per la salute complessiva dell’organismo. Tra queste, COI-AIOG, il Cenacolo Odontostomatologico Italiano – Associazione Italiana di Odontoiatria Generale, ha dato luogo a varie iniziative sparse su tutto il territorio come il XXVII Congresso Nazionale, tenutosi in provincia di Reggio Calabria il 24 e 25 marzo, un importante momento di formazione e aggiornamento in tema di buona salute orale. In occasione dell’evento, all’interno del ricco e articolato programma scientifico, è stato dedicato un momento di riflessione all’impatto del fumo di sigaretta, uno dei vizi più diffusi tra gli italiani.

Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, infatti, quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore[1]. Oltre al rischio di sviluppare gravi neoplasie del cavo orale, è ormai dimostrato l’impatto del fumo delle sigarette tradizionali su salute ed estetica degli elementi dentari. Inoltre, pur non essendo ad oggi possibile individuare il fumo tra le cause dirette dello sviluppo di carie, diversi elementi suggeriscono uno stretto rapporto tra i due fattori, mentre appare evidente la relazione tra fumo e pigmentazione dei denti, anche con riferimento ai materiali da restauro conservativo o protesico. Inoltre, il fumo di sigaretta è il fattore di rischio più importante per l’insorgenza e la progressione della parodontite, le cui manifestazioni avvengono con maggiore gravità nel fumatore[2].

Può essere allora percorribile l’ipotesi di interrogarsi se, nel soggetto fumatore nel quale la prevenzione primaria ha già fallito (il gold standard rimane quello della cessazione, anche se la percentuale di persone che riesce a smettere anche a soli 6 mesi di distanza dal tentativo di cessazione è estremamente bassa in Italia: solo il 9,6%[3]) l’accesso ad alternative senza fumo possa essere presa in considerazione per un possibile ed eventuale inserimento tra le strategie di controllo tabacco esistenti, con l’obiettivo di ridurre il più possibile la probabilità di danni conseguenti al fumo, in prospettiva di quella ideale, raggiungibile solo con la cessazione completa. Diversi studi, ancora in progress, evidenziano come l’esposizione all’aerosol prodotto dai sistemi a tabacco riscaldato non provoca sostanziali modificazioni cromatiche dei compositi dentali, smalto e dentina, rispetta sostanzialmente la morfologia tissutale delle cellule epiteliali primarie buccali[4], riduce i danni ai tessuti o citotossicità sulle cellule gengivali, e l’impatto sul rilascio di mediatori pro-infiammatori coinvolti nella patologia della parodontite[5].

Ma chiaramente siamo ancora in una fase iniziale e bisogna continuare ad indagare e produrre evidenze scientifiche in tal senso. I prodotti senza combustione non rappresentano la soluzione risolutiva al problema del fumo e devono essere inaccessibili ai minorenni, avendo chiaro che il gold standard rimane quello della cessazione assoluta.


[1] https://www.iss.it/en/primo-piano/-/asset_publisher/3f4alMwzN1Z7/content/id/7146126

[2] Chaffee BW, Couch ET, Vora MV, Holliday RS. Oral and periodontal implications of tobacco and nicotine products. Periodontol. 2000. 2021 Oct; 87(1): 241-253. doi: 10.1111/prd.12395. 

Zhao X, Zanetti F, Majeed S, Pan J, Malmstrom H, Peitsch MC, Hoeng J, Ren Y. Effects of cigarette smoking on color stability of dental resin composites. Am. J. Dent. 2017 Dec; 3 0(6):316-322. 

Silveira ML, Everard CD, Sharma E et al. Tobacco Use and Incidence of Adverse Oral Health Outcomes Among US Adults in the Population Assessment of Tobacco and Health Study. JAMA Netw Open. 2022 Dec 1; 5(12): e2245909. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2022.45909.

[3]  Istituto Superiore di Sanità. Epicentro. Sorveglianza PASSI. Smettere di fumare. https://www.epicentro.iss.it/passi/dati/SmettereFumo  

[4] Zanetti F, Sewer A, Mathis C et al. Systems Toxicology Assessment of the Biological Impact of a Candidate Modified Risk Tobacco Product on Human Organotypic Oral Epithelial Cultures. Chem. Res. Toxicol. 2016; 29: 1252-1269. 

[5] Zanetti F, Titz B, Sewer A et al. Comparative systems toxicology analysis of cigarette smoke and aerosol from a candidate modified risk tobacco product in organotypic human gingival epithelial cultures: A 3-day repeated exposure study. Food Chem. Toxicol. 2017; 101: 15-35.

De Nardin E. The role of inflammatory and immunological mediators in periodontitis and cardiovascular disease. Ann Periodontol. 2001 Dec; 6(1):30-40. doi: 10.1902/annals.2001.6.1.30.