Utero retroverso in gravidanza: quali conseguenze?

Di che cosa si tratta, quali conseguenze può comportare questa posizione dell’utero, specialmente in gravidanza e come intervenire



di Paola Toia

UTERO RETROVERSO: CHE COS’È?

Quando si parla di utero retroverso non ci si riferisce a una condizione patologica, ma a una variante anatomica abbastanza frequente che comporta un diverso orientamento dell’organo all’interno della cavità pelvica. Infatti l’utero è sito tra la vescica (in posizione anteriore) e il retto (in posizione posteriore). Se nella maggior parte dei casi è “anteverso”, quindi appoggiato alla vescica, quando è “retroverso” significa che è voltato all’indietro, in direzione del retto. Questa variante è presente nel 20-25% delle donne.

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PERCHÉ L’UTERO È RETROVERSO?

Per ora, alla domanda di come mai l’utero sia retroverso non esiste una vera e propria risposta. Sembrerebbe essere dovuto solo al caso, senza che sia coinvolto un fattore ereditario. Infatti gli studi scientifici al riguardo sono molto rari e dal punto di vista prettamente medico questa posizione dell’utero non riveste grande importanza.

Esistono due tipologie di retroversione:
- retroversione primaria: l’organo ha assunto naturalmente questa posizione durante lo sviluppo e in questi casi la scoperta avviene durante le regolari visite ginecologiche;
- retroversione secondaria o acquisita: l’utero cambia posizione secondariamente a causa di un’anomalia nella zona pelvica (per esempio per un fibroma) o per patologie legate alla fertilità (come l’endometriosi). Questa condizione, che può essere transitoria, può comparire spesso dopo il parto.

L’utero può diventare retroverso anche durante la menopausa, periodo in cui il livello degli estrogeni cambia rapidamente e proprio come in gravidanza i legamenti che reggono l’organo si fanno molli causando il suo scivolamento verso il retro.

SINTOMI DI UN UTERO RETROVERSO

Nella maggior parte dei casi di utero retroverso non si rileva una precisa sintomatologia e non ci si accorge di nulla fino a quando non ci si sottopone a una visita ginecologia.

Talvolta può succedere che si verifichino delle manifestazioni dolorose, come:
- dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia);
- dolore durante le mestruazioni (dismenorrea).

Fra i sintomi più rari:
- mal di schiena;
- aumento del numero di infezioni del tratto urinario;
- incontinenza;
- dolore durante l’utilizzo di tamponi.

TRATTAMENTO DI UN UTERO RETROVERSO

In caso di eccessivo fastidio e dolori frequenti in conseguenza di questa posizione dell’utero, si possono prendere in considerazione degli esercizi mirati o un intervento chirurgico in laparoscopia di riposizionamento.

Quando è previsto un intervento medico?

Quando il dolore addominale o pelvico è molto forte, il ciclo mestruale è irregolare, l’ovulazione non è costante o si manifesta l’infertilità.

UTERO RETROVERSO IN GRAVIDANZA E NEL PARTO

In linea generale l’utero retroverso non crea problemi in gravidanza, anche perché, essendo un organo mobile, la sua collocazione cambia con l’aumento del volume, man mano che cresce il feto. Nella maggior parte dei casi, quindi, durante la gravidanza torna nella posizione ordinaria a causa dell’aumento di volume.

In genere la retroversione si corregge da sola e l’utero assume una posizione verticale verso l’inizio del 4° mese di gravidanza.

Bisogna sapere che fertilità e utero retroverso non sono collegati, anche se talvolta possono subentrare alcuni fattori collegati come l’endometriosi o l’infiammazione pelvica, che possono incidere negativamente sulla fecondazione.

PROBLEMATICHE LEGATE ALL’UTERO RETROVERSO E INTERVENTI

Nei rari casi in cui non si gira che cosa potrebbe succedere?

- Ritenzione acuta dell’urina: il collo dell’utero va infatti ad appoggiarsi sulla vescica e sull’uretra, impedendo la discesa dell’urina.
- Incarcerazione dell’utero: la retroversione non corretta ne impedisce lo sviluppo. Se diagnosticata troppo tardi, il parto deve avvenire con un cesareo perché altrimenti troppo difficoltoso.
- Maggior frequenza di dilatazioni venose (varici pelviche).
- Discesa di organi dopo il parto, anche se non esistono evidenze scientifiche collegate.

Se la retroversione non si corregge da sola al termine del primo trimestre, una semplice manovra effettuata con le dita per via vaginale consente di riportare l’utero in posizione anteversa, permettendo così il normale svolgimento della gravidanza.

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