Perché mi sento stanca?

Chiediti quali altri sintomi accompagnano la tua spossatezza: dormi male, ti senti giù di morale… E scopri la soluzione giusta per te



di Roberta Piazza e Daniele Razzoli

Tra le persone che vanno dal medico, almeno una su tre lo fa per problemi di stanchezza. Questo sintomo spesso è un’utile spia di allarme che si accende per dirti “stai esaurendo le energie, fermati e recupera”. Ma se ti svegli già spossata, e lo resti per tutta la giornata senza fare sforzi particolari, è chiaro che qualcosa di più serio c’è: il tuo corpo ti sta avvisando che non sta bene. Il problema è capire perché. Spesso si pensa a un calo della pressione sanguigna o all’anemia. Trascurando altre cause, come i microrisvegli notturni, la depressione, le infezioni nascoste. Cerchiamo di fare chiarezza con l’aiuto dei nostri esperti.

1Sbadigli tutto il giorno e hai la mente appannata? La tua stanchezza si accompagna alla sonnolenza? Probabilmente dormi male e non recuperi abbastanza.

«Il riposo può essere disturbato da troppi micro risvegli di cui non si ha coscienza», afferma il professor Luigi Ferini Strambi, specialista in medicina del sonno. Ognuno di noi, di notte, apre gli occhi almeno un paio di volte senza rendersene conto, ed è normale. Se però accade con maggior frequenza ecco che al mattino non si riesce a carburare. Queste microinterruzioni notturne possono dipendere dal rumore (per chi vive in una grande città è un problema frequente), dalla temperatura sbagliata in camera da letto, dal fatto di avere mangiato troppo, di dormire con un partner che tra le lenzuola si muove in continuazione, da ansie o preoccupazioni per gli impegni della giornata. 

«Oppure dalle attività troppo stimolanti svol te prima di dormire: videogiochi, tablet», interviene Carolina Lombardi, responsabile del Servizio di medicina del sonno dell’Istituto Auxologico italiano. Cause banali che hanno un semplice rimedio: cambiare abitudini. Se poi non dovesse bastare, rivolgiti a un esperto. Potrà prescriverti degli integratori a base di melatonina (l’ormone del buio) o un farmaco mirato per il tuo problema.

 2 Ti senti stanca e di pessimo umore? Forse soffri di depressione o disturbi d’ansia.

«Spesso la stanchezza è collegata alla depressione, vuoi incipiente o conclamata», dice il dottor Leo Nahon, psichiatra. «È un tipo di stanchezza solitamente accompagnata da tristezza (tranne i casi in cui il paziente la maschera, perché non vuole ammettere di essere depresso) e da un’incapacità a prendere iniziative: si vorrebbe fare, ma non si riesce. La situazione si aggrava quando si smette anche di desiderare di fare qualcosa. Oltre che nei disturbi dell’umore la stanchezza persistente è presente in quelli d’ansia, entrambi risolvibili con un’adeguata psicoterapia. Se invece i problemi sono più seri occorre ricorrere anche ai farmaci: oggi disponiamo di antidepressivi che nello stesso tempo hanno azione antiansia, estremamente efficaci e precisi».

 3 L’affaticamento persiste senza cause apparenti? Può dipendere da un’infezione (o dalla tiroide).

«Tra le cause più frequenti di stanchezza ci sono gli strascichi di un’influenza», dice il dottor Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale. «A volte, però, la spossatezza può essere il segnale di un’infezione “nascosta”, che impegna il sistema immunitario: magari semplici ascessi e infezioni batteriche alle vie urinarie. Molte di queste affezioni si riconoscono anche da altri sintomi, ma non sempre. L’infezione può essere diagnosticata con esami del sangue (globuli bianchi, proteina C reattiva, Ves...), cui poi seguono, se necessario, indagini più specifiche. Il continuo senso di affaticamento è abbastanza spesso un sintomo precoce di ipotiroidismo; quando è così lo si scopre con un dosaggio degli ormoni toroidei e, nel caso, si cura con l’assunzione di quelli carenti», dice Cricelli. «Se poi non ti riconosci in nessuno di questi tipi di stanchezza mettiti nelle mani del tuo medico, non sottovalutare», conclude il dottor Cricelli -  Senza allarmismi e senza autodiagnosi».

Articolo pubblicato sul n.24 di Starbene in edicola dal 02/06/2015

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