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Spalla congelata: cause, soluzioni, l’esercizio di fisioterapia

Si dice spalla congelata perché chi ne soffre avverte un dolore molto importante, che impedisce di sollevare il braccio. Ecco perché succede e cosa fare

Foto: iStock



    Conosciuta anche come capsulite adesiva, la spalla congelata non ha nulla a che vedere con il freddo e le temperature glaciali invernali. «La spalla congelata, infatti, è l’infiammazione della capsula articolare della spalla che ne limita la mobilità in maniera progressiva», chiarische il dottor Luca Bertini, specialista in ortopedia ed esperto di medicina naturale e funzionale a Pisa.

    All’interno della capsula troviamo il liquido sinoviale, fondamentale per lubrificare l’articolazione e i legamenti che la stabilizzano. In caso di infiammazione, questi tessuti diventano più spessi per poi “attaccarsi” fra loro, riducendo la funzionalità della spalla, che di conseguenza si blocca proprio come se fosse arrugginita, rendendo impossibile anche il più semplice dei movimenti.

    «Si dice congelata perché il paziente avverte un dolore molto importante, che impedisce di sollevare il braccio sia se questo movimento viene eseguito in autonomia, sia con l’aiuto del medico. Inoltre, tende a peggiorare velocemente», spiega Bertini. Le cause della spalla congelata possono essere differenti, anche se talvolta la malattia compare senza spiegazioni apparenti. «Spesso sono meccaniche, come una spalla che è stata tenuta immobile troppo a lungo, magari in seguito a un ricovero in ospedale, oppure a un trauma, o una frattura. Più la spalla resta ferma maggiori sono i rischi di ritrovarsi con la capsulite adesiva», continua l’ortopedico.

    Attenzione anche alle malattie metaboliche come il diabete, in grado di provocare uno stato di infiammazione generale, il morbo di Parkinson e le malattie cardiache. Ma se il perché del problema non è ancora sempre chiaro, lo è il fatto che questa malattia colpisce più le donne degli uomini, in modo particolare quelle fra i 40 e i 60 anni.

    Anche in questo caso, nessuna ragione ma soltanto ipotesi: «Personalmente credo sia il fatto di portare borsette e borse della spesa, tenendo il braccio a 90° che causa queste lesioni», continua Bertini. «Per “scongelare” la spalla serve molta fisioterapia, anzi quasi esclusivamente. Ma si tratta di un processo che potrebbe essere molto lungo e non è detto che funzioni. In caso di fallimento, si può provare la manipolazione sotto anestesia, che puo essere totale o locoregionale: la spalla viene forzata a muoversi su tutti i piani, con l’obiettivo di rompere le adesioni che causano la capsulite adesiva. Se anche questa fallisce, si può pensare all’intervento: il chirurgo, in artroscopia, esamina le aderenze nella spalla e poi le rimuove, liberando le varie strutture anatomiche. La durata va da uno a due ore, in base alla gravità della situazione e alla capacità dell’operatore», conclude l’esperto.


    Spalla congelata: l'esercizio di fisioterapia

    Ecco l'esercizio di fisioterapia contro la spalla congelata, proposto dal nostro esperto Pietro Marconi, fisioterapista esperto in esercizio terapeutico e movimento a Milano.

    Sdraiati a pancia in su, distendi il braccio destro verso l’alto, teso, quindi abbassalo all’indietro il più possibile. A questo punto, appoggia la mano sinistra all’altezza del gomito opposto e spingi ulteriormente il braccio verso il basso, facendo attenzione a mantenere la scapola ben aderente a terra, con l’obiettivo di portare la mano al pavimento.

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    Ora, rimani in posizione per almeno una trentina di secondi, porta su il braccio e ripeti. Completa l’esercizio per almeno 3 o 4 volte.

    Questo esercizio di mobilità autoassistita è utile per sollevare il braccio oltre i 90 gradi, che in caso di spalla congelata diventa particolarmente difficile.


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