Sindrome di Guillain-Barré, che cos’è e come si cura

La Sindrome di Guillain-Barré è una malattia autoimmune acuta e rara, caratterizzata da debolezza muscolare e formicolii a mani e piedi



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di Maria Santoro

La sindrome di Guillain-Barré è stata recentemente aggiunta all’elenco degli effetti collaterali dei vaccini a vettore virale anti-Covid-19 (il monodose Johnson&Johnson e Astrazeneca). Sebbene questa evenienza sia molto rara (108 casi su oltre 21 milioni di vaccinati), gli operatori sanitari e le persone che assumono questa tipologia di vaccino a vettore virale devono prestare la massima attenzione ai sintomi per favorire una diagnosi precoce, cure e trattamenti.

Il direttore del Laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione Santa Lucia IRCCS, prof. Luca Battistini, ci spiega esattamente di cosa si tratta, come insorge e quali sono le terapie attualmente utilizzate.


Che cos’è la sindrome di Guillain-Barré

La GBS è una malattia autoimmune acuta e rara, probabilmente causata dal meccanismo di “mimetismo molecolare”. Nell’anamnesi dei pazienti ricorre spesso un episodio infettivo, specie gastrointestinale, avvenuto da 10 giorni fino a 6 settimane precedenti la comparsa di sintomi acuti. I principali indagati sono un batterio, il Campilobacter, e il virus Zika, che presentano una somiglianza strutturale con la mielina, il rivestimento dei nervi. L’organismo produce anticorpi diretti contro una componente del patogeno, questi ultimi confondono il bersaglio e aggrediscono la mielina dei nervi. Da questo attacco autoimmune scaturisce la sintomatologia neurologica.


Quali sono i sintomi della Sindrome di Guillain-Barré

I principali campanelli d’allarme sono formicolio a mani e piedi, debolezza, visione doppia, difficoltà a deglutire o masticare, fino alla paralisi muscolare e insufficienza respiratoria. Il soggetto deve essere trasportato d’urgenza in ospedale per la conferma della diagnosi e per l’inizio tempestivo dei trattamenti.


Quando insorge le malattia

Questa patologia può insorgere indistintamente in qualunque momento della vita. Rispetto alle malattie autoimmuni croniche, di cui soffrono in misura prevalente giovani donne, di Guillain-Barré si possono ammalare allo stesso modo giovani e adulti.


Come si cura

Nella maggior parte dei casi di effettua la plasmaferesi, ovvero la separazione della parte liquida del sangue (plasma) che contiene gli anticorpi, da quella cellulare. In questo modo si eliminano gli autoanticorpi nocivi e si interrompe il processo autoimmune.

Oggi si ricorre anche all’infusione di immunoglobuline per circa 2 settimane con buoni risultati. È molto importante, per il recupero della conduzione nervosa, una efficace neuroriabilitazione. Nella maggioranza dei casi, il deficit motorio si risolve. Non basta sottoporsi a sedute di massaggi ma è indispensabile rivolgersi a centri altamente specializzati, come la Fondazione Santa Lucia di Roma.

Il tasso di mortalità è del 4-7%. Dalla malattia comunque si guarisce, generalmente il 60-80 % delle persone colpite riesce a camminare entro i sei mesi dall’episodio. Il decorso della malattia dipende dalla gravità dell’episodio scatenante acuto, dalla rapidità della diagnosi e l’inizio dei trattamenti Può persistere invece nel tempo una sensazione di debolezza, intorpidimento e affaticamento del paziente.


Cosa fare per prevenire

Spesso le infezioni gastrointestinali sono autolimitanti e si risolvono in pochi giorni, a volte anche in forma asintomatica. Nel caso in cui l’infezione sia invece acuta e il paziente conosca il patogeno responsabile (ad esempio il Campylobacter) non esistono comunque esami predittivi della malattia. Solitamente la reazione autoimmune si manifesta al massimo entro un mese dall’infezione.


Vaccino anti-Covid-19 e Sindrome di Guillain-Barré

I vaccini a RNA non possono causare la sindrome. Per gli altri con adenovirus (Johnson&Johnson e Astrazeneca) potrebbe accadere, in pochissimi casi comunque, che gli anticorpi per SARS-CoV-2 siano anche reattivi alla mielina. Si tratta in ogni caso di rarissime eventualità che non possono farci desistere dalla vaccinazione, fondamentale presidio per contrastare l’epidemia in corso.


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