Scialorrea: cos’è, quali sono le cause e come si tratta

Alcune persone soffrono di un’eccessiva salivazione, che può creare anche problemi di relazione sociale. Ecco come risolvere il problema della scialorrea



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Una corretta salivazione è fondamentale non soltanto per mantenere la bocca in salute, ma anche per il benessere generale: la saliva infatti lubrifica e igienizza la cavità orale, aiuta la deglutizione, avvia il processo di digestione dei carboidrati, protegge l’organismo dai microrganismi introdotti con il cibo e favorisce la percezione dei sapori.

«In condizioni di normalità ne produciamo circa un litro al giorno, ma talvolta la sua quantità può aumentare in maniera anomala oppure si riduce la capacità di deglutizione, per cui la saliva non viene correttamente smaltita e si accumula nel cavo orale», spiega il dottor Agostino Giovannetti, responsabile sanitario dell’Ambulatorio di Odontoiatria dell’Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale.


Che cos’è la scialorrea

Definito scialorrea, l’aumento di produzione (oppure l’accumulo) di saliva nel cavo orale può avere conseguenze importanti in ambito psicologico e di integrazione sociale, causando depressione e isolamento. «A causa del mancato controllo salivare, infatti, chi ne soffre è costretto a tamponare continuamente la bocca con fazzoletti o salviette, sviluppando spesso alitosi, fastidiose stomatiti e cheiliti angolari, ossia screpolature molto dolorose agli angoli della bocca», avverte il dottor Giovannetti. «Per diagnosticare la scialorrea basta un esame visivo, a cui si può abbinare una sialometria, un test diagnostico che si svolge stimolando la produzione di saliva, raccogliendola dai principali canali di uscita e valutandone il flusso».


Quali sono le cause

La salivazione è controllata dal sistema nervoso autonomo: talvolta, un suo aumento può essere transitorio ed è legato a precise circostanze (come l’acquolina in bocca di fronte a un piatto succulento oppure un’ipersalivazione in condizioni di forte stress), altre volte invece è persistente nel tempo e diventa patologico.

«Le cause sono molteplici: alla base possono esserci una disfunzione neuromuscolare e sensoriale dell’organismo, un ritardo mentale medio o grave, infiammazioni o tumori del cavo orale, problemi ortodontici, reflusso gastroesofageo, ictus, malattia di Parkinson oppure un’intossicazione da mercurio, arsenico, rame o altre sostanze», elenca il dottor Giovannetti. «Non si tratta quindi di una patologia, ma del sintomo di un problema sottostante che va indagato dallo specialista di riferimento: neurologo, odontoiatra, otorino o gastroenterologo, a seconda del singolo caso».


Come si tratta la scialorrea

Trattandosi di un sintomo, l’unico modo per affrontare la scialorrea è trattare la patologia sottostante: «Il neurologo si focalizzerà sulle eventuali patologie neurologiche, il logopedista cercherà di migliorare le abilità di deglutizione del paziente, l’otorinolaringoiatra correggerà le possibili cause di ostruzione che impediscono la corretta eliminazione della saliva, l’odontoiatra tratterà le infiammazioni del cavo orale, le problematiche scatenate dall’utilizzo dell’apparecchio ortodontico oppure le malattie che comportano una deglutizione atipica», illustra il dottor Giovannetti.

«Esistono poi dei farmaci che possono ridurre il fastidio, come l’amitriptilina, la fluoxetina o l’atropina, che agiscono riducendo la secrezione salivare, ma c’è anche la possibilità di ricorrere a iniezioni di tossina botulinica nella ghiandola parotide, la maggiore fra quelle salivari, oppure a interventi più drastici, come la radioterapia delle ghiandole salivari, la loro denervazione oppure la legatura dei dotti salivari. La soluzione migliore va valutata caso per caso, a seconda della causa e ovviamente del paziente».


I rimedi naturali contro la scialorrea

Quando la causa è odontoiatrica, un sensibile miglioramento si può ottenere con l’apprendimento di una corretta igiene orale domiciliare, che assicuri la “bonifica” delle arcate dentarie con lo spazzolamento, contestualmente a sedute periodiche dall’igienista dentale per ridurre l’infiammazione locale.

Se invece la scialorrea è temporanea, dovuta al posizionamento di una protesi mobile che richiede un adattamento del cavo orale al corpo estraneo, l’abbondante salivazione si può tenere sotto controllo sciogliendo lentamente in bocca una caramella, senza romperla con i denti», suggerisce l’esperto. C’è anche chi consiglia di masticare una fettina di limone, che sembra regolarizzare la produzione di saliva, ma attenzione agli effetti collaterali: «Essendo molto acido, questo agrume rischia di corrodere lo smalto dentale, aprendo la strada a carie e altri danni», conclude Giovannetti.


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