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Al mare o in montagna: come proteggere gli occhi in vacanza

L’estate è la stagione della luce, della libertà e della leggerezza: non permettiamo che un danno oculare la trasformi in un ricordo da dimenticare. Con lo sguardo protetto, ogni panorama è più bello

Foto: iStock



D’estate si parla spesso di protezione solare per la pelle, ma ci si dimentica facilmente degli occhi, tra le parti più sensibili e vulnerabili del corpo. Eppure, questi organi così delicati sono esposti a numerosi fattori di rischio: raggi ultravioletti, salsedine, cloro, vento, aria condizionata e superfici riflettenti come sabbia e neve. Tutti elementi che possono provocare irritazioni, congiuntiviti, secchezza oculare e, nei casi più gravi, patologie serie come cataratta e degenerazione maculare.

Quali sono i rischi

L’intensità dei danni causati dai raggi ultravioletti (UV) dipende molto dall’ambiente in cui ci troviamo. In alta montagna, ad esempio, l’aria più rarefatta offre una minore protezione naturale, lasciando passare più radiazioni UV. A questo si aggiunge il riflesso della neve, che amplifica l’effetto della luce, creando veri e propri bagliori accecanti. Situazione simile in spiaggia, dove sabbia e superficie dell’acqua agiscono come specchi, riflettendo e potenziando i raggi solari.

«Ecco perché gli occhiali da sole non sono solamente un vezzo estetico, ma uno strumento di protezione fondamentale», commenta il dottor Amedeo Massacesi, oculista presso Eyecare Clinic di Milano. «Devono avere lenti di qualità, che offrano una protezione completa dai raggi UVA e UVB. Ma non basta: quando ci troviamo in ambienti molto luminosi, come in barca o sulla spiaggia, è consigliabile scegliere occhiali con lenti polarizzate, che riducono i riflessi, migliorano la nitidezza della visione e affaticano meno gli occhi, rendendo l’esperienza all’aperto più confortevole e sicura».

Una particolare attenzione va riservata ai bambini, i cui occhi sono più sensibili alla luce intensa. Oltre agli occhiali da sole con lenti certificate contro i raggi UV, è importante far indossare loro cappellini con visiera, utili per schermare la luce proveniente dall’alto. Questa protezione è fondamentale soprattutto nei piccoli predisposti alla cheratocongiuntivite Vernal, una forma di allergia oculare che tende a peggiorare nei mesi estivi.

Cloro in piscina e sabbia negli occhi

In estate, gli occhi sono messi a dura prova anche da due elementi molto comuni: il cloro della piscina e la salsedine. «Entrambi possono irritare la superficie oculare, causando bruciore, arrossamento e fastidi temporanei», avverte il dottor Massacesi. Per questo, dopo un bagno – che sia in mare o in piscina – è buona abitudine rinfrescare gli occhi con l’acqua dolce del rubinetto per eliminare eventuali residui.

Subito dopo, è importante lubrificare gli occhi con lacrime artificiali. «Le più consigliate sono quelle che contengono acido ialuronico», suggerisce l’esperto, «una sostanza naturalmente presente nel nostro organismo, nota per le sue proprietà idratanti e protettive. Nell’occhio, l’acido ialuronico aiuta a trattenere l’umidità, stabilizza il film lacrimale e riduce l’evaporazione delle lacrime, garantendo una protezione più duratura».

La regola vale anche negli ambienti chiusi e climatizzati, come uffici, auto o case con aria condizionata, dove il flusso d’aria contribuisce ad asciugare più rapidamente la superficie oculare. «Anche in questi casi, usare regolarmente lacrime artificiali aiuta a mantenere gli occhi ben idratati e più protetti», assicura il dottor Massacesi.

Attenzione alla sabbia negli occhi

Un altro rischio frequente, soprattutto in spiaggia, è rappresentato dalla sabbia che può finire accidentalmente negli occhi. In questi casi, è fondamentale evitare lo sfregamento: il gesto istintivo di “strofinare via” la sabbia può, in realtà, peggiorare la situazione. «I granelli possono graffiare la cornea, la parte anteriore e trasparente dell’occhio, provocando microlesioni dolorose e, nei casi più gravi, infezioni», avverte il dottor Massacesi.

La cosa migliore è sciacquare immediatamente l’occhio con acqua dolce, meglio se corrente (come quella della doccia o di una bottiglietta). Il flusso d’acqua aiuta a eliminare i granelli senza creare ulteriori traumi. «Se il fastidio persiste o se l’occhio appare molto arrossato, è consigliabile usare lacrime artificiali per lenire e idratare, e in caso di dubbio, consultare la guardia medica locale», consiglia l’esperto.

Occhi d'estate, quali sono i pericoli più "profondi"

I danni provocati dai raggi ultravioletti non si limitano alla superficie dell’occhio, ma possono estendersi anche agli strati più profondi, aumentando significativamente il rischio di sviluppare patologie oculari importanti, come la cataratta e la degenerazione maculare.

Uno dei disturbi più gravi legati alla luce solare è la maculopatia attinica, una forma di danno irreversibile alla parte centrale della retina – la macula – causato dall’assorbimento eccessivo di radiazioni luminose. «In particolare, la macula è la zona deputata alla visione centrale e dettagliata: se danneggiata, la capacità di leggere, riconoscere i volti e percepire i dettagli può essere compromessa in modo permanente», avverte l’esperto.

Negli ultimi anni si parla molto della degenerazione maculare legata all’età. Non è causata direttamente dal sole, ma l’esposizione solare prolungata è considerata un fattore di rischio, insieme a età, predisposizione genetica, fumo e dieta povera di antiossidanti. «Un’altra abitudine molto pericolosa è guardare direttamente il sole, ad esempio durante un’eclissi, o peggio ancora senza alcuna protezione», aggiunge il dottor Massacesi. Anche pochi secondi possono provocare una lesione alla macula, con danni spesso irreversibili.

E per chi ama prendere il sole? Chi vuole abbronzarsi, magari anche nella zona del contorno occhi, deve prestare molta attenzione. «L’ideale, in questi casi, è usare gli appositi “cucchiaini” per la protezione oculare, quegli occhialini sagomati che si usano anche nei centri estetici», suggerisce il dottor Massacesi. «Proteggono la zona sensibile dell’occhio e permettono di esporsi al sole in modo più sicuro».

Bellezza e protezione

Sempre in spiaggia, tra sole, caldo e sudore, il trucco e le creme solari possono trasformarsi in veri nemici per gli occhi, causando irritazioni oculari anche fastidiose. «Il make-up può sciogliersi con il calore, colare verso la zona oculare e, a contatto con l’acqua salata o il cloro, diventare ancora più irritante», dice l’esperto.

«Il risultato? Bruciore, occhi arrossati e il classico istinto di strofinarsi, che andrebbe sempre evitato per non aggravare la situazione. Lo stesso discorso vale per le creme solari, anche quelle specifiche per il viso. Se applicate troppo vicino agli occhi o se colano con il sudore, possono finire nella rima palpebrale e causare un forte fastidio, con sensazione di sabbia nell’occhio, lacrimazione e arrossamento».


I consigli utili per prevenire i fastidi sono questi:

  • meglio evitare il trucco completo in spiaggia oppure usare prodotti waterproof e ipoallergenici, applicati lontano dalla zona perioculare;
  • applicare la crema solare con attenzione, lasciando una distanza di sicurezza dagli occhi, soprattutto sulla fronte e intorno alle palpebre;
  • dopo un bagno, tamponare delicatamente la zona degli occhi con un asciugamano pulito, senza sfregare;
  • se la crema o il trucco finiscono negli occhi, sciacquare subito con acqua dolce e utilizzare lacrime artificiali per dare sollievo e idratare.


Attenzione all’idratazione

Un’ultima annotazione importante. Durante l’estate, il caldo intenso e la sudorazione abbondante non coinvolgono solo la pelle o il corpo in generale, ma anche una parte oculare molto delicata come il corpo vitreo. «Questa sostanza gelatinosa che riempie l’interno dell’occhio può disidratarsi, causando quella fastidiosa sensazione di “mosche volanti”, quei filamenti o puntini scuri che sembrano librarsi davanti alla vista», descrive il dottor Massacesi.

Quando perdiamo molti liquidi, infatti, la disidratazione può provocare una retrazione del vitreo, che a sua volta può creare trazioni sulla retina, la sottile membrana sensibile alla luce che si trova sul fondo dell’occhio. «Se queste trazioni diventano troppo forti, possono causare addirittura delle rotture o, nei casi più gravi, uno distacco di retina, un problema serio che richiede attenzione medica immediata», avverte l’esperto.

Per questo motivo, è fondamentale mantenere un’idratazione costante e adeguata durante tutta la giornata, soprattutto nei mesi estivi. «Non serve bere grandi quantità d’acqua tutte insieme, ma piuttosto sorseggiare spesso e regolarmente, in modo che il corpo possa assorbire e trattenere meglio i liquidi, proprio come si fa con una piantina: se la inondiamo tutta in una volta, molta acqua si perde, mentre con piccoli apporti continui la pianta resta sana e idratata».

Un segnale da non sottovalutare sono soprattutto i “lampi di luce” che si possono vedere soprattutto al buio, di notte o in ambienti poco illuminati. «Questi lampi indicano che il vitreo sta tirando sulla retina e in presenza di questi sintomi, insieme alle mosche volanti, è importante rivolgersi a un medico oculista per un controllo», conclude il dottor Massacesi. «Insomma, idratarsi bene significa prendersi cura anche della salute oculare, riducendo il rischio di complicazioni e mantenendo una vista più sana, specialmente nei mesi più caldi dell’anno».


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