Lipomi: cosa sono, perché si formano, cosa fare

Le classiche palline di grasso che possiamo avvertire sotto pelle sono lipomi, tumori benigni, del tutto innocui, per cui esistono interventi mininvasivi, non sempre necessari



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Sfiorando la pelle, può capitare di avvertire una pallina di grasso, morbida, pastosa al tatto, non dolorosa e facile da muovere con una leggera pressione delle dita. In gergo medico si parla di lipoma, una comunissima forma di tumore benigno che nasce dal tessuto adiposo sottocutaneo.

«Si tratta di un accumulo di grasso, dovuto a una crescita abnorme e non controllata delle cellule adipose», spiega il dottor Piergiorgio Malagoli, dermatologo presso il Centro Medico Visconti di Modrone a Milano. «In genere, i lipomi sono circondati da una capsula fibrosa, che ne facilita un’eventuale asportazione, mentre le dimensioni sono estremamente variabili e possono arrivare a 15-20 centimetri, anche se generalmente sono più piccoli».


I lipomi non sono cisti

Sia la localizzazione sia il fatto che siano mobili al tatto rappresentano due caratteristiche importanti per riuscire a distinguere i lipomi da altre condizioni apparentemente simili.

«Di solito, queste palline di grasso si formano con maggiore facilità su collo, schiena, addome, braccia e gambe, mentre sono più rare sul cuoio capelluto e sul viso, dove possono svilupparsi invece delle cisti sebacee. I lipomi sono poco frequenti anche su mani e piedi, per cui eventuali formazioni alle estremità degli arti potrebbero essere cisti tendinee», descrive il dottor Malagoli.

«La mobilità, invece, consente di discriminare le lesioni benigne da quelle maligne: esistono infatti delle forme rare di lipomi, detti liposarcomi, che si differenziano dai “cugini” buoni perché presentano una consistenza dura, sono poco mobili e aumentano rapidamente di dimensione, crescendo anche nell’arco di poche settimane».


 Quali sono le cause dei lipomi

Solitamente, i lipomi sono singoli, cioè si presentano come accumuli solitari e ben circoscritti: in questo caso, a determinarli può essere un evento casuale, come un piccolo trauma in quella zona del corpo.

«Se invece sono multipli e si presentano in varie parti, la causa è genetica: il tessuto fibroso che ricopre il grasso ha una rete a maglie strette, ma in alcuni soggetti geneticamente predisposti quelle maglie si allargano e, a quel punto, il tessuto fibroso può creare piccole ernie diffuse», racconta l’esperto.

Non ci sono legami, invece, con il peso corporeo, perché i lipomi possono formarsi anche in soggetti molto magri: a essere coinvolto non è il “grasso” responsabile di sovrappeso e obesità, ma il pannicolo adiposo sottocutaneo, una sorta di grembiule che ci difende dal freddo, ci protegge dai traumi meccanici e rappresenta una riserva di energia per l’organismo.


Quando i lipomi sono pericolosi

I lipomi sono benigni per natura e non possono degenerare né evolvere in forme maligne. «Al massimo possono causare disturbi da compressione quando sono situati in zone del corpo dove ci sediamo, ci flettiamo oppure ci appoggiamo», commenta il dottor Malagoli.

In caso contrario, non comportano alcun fastidio, se non un possibile disagio estetico. «Aumentando di dimensioni, infatti, queste palline possono creare un rigonfiamento che nel tempo diventa visibile a occhio nudo. Cosa che non accade nei lipomi di pochi centimetri, percepibili solamente al tatto».


Come si diagnosticano i lipomi

La diagnosi dei lipomi è clinica, perché il solo esame obiettivo – senza test strumentali – è sufficiente allo specialista per riconoscere il problema. «Dermatologo, chirurgo generale e chirurgo plastico sono le tre figure di riferimento, che eventualmente potranno anche risolvere il problema con un intervento», spiega il dottor Malagoli.


Lipomi, cosa fare

Trattandosi di un tumore benigno, si può decidere di non rimuovere il lipoma e di monitorare semplicemente nel tempo il suo eventuale incremento dimensionale. Quando invece la grandezza diventa importante e crea disagio, è possibile intervenire chirurgicamente.

«Oggi esistono tecniche mininvasive e ambulatoriali, che non necessitano quindi di ricovero ospedaliero e si effettuano in anestesia locale, dove si effettua un piccolo taglio sul monte del lipoma, non sui confini larghi, da cui si aspira il tessuto grasso in eccesso», racconta il dottor Malagoli.

Prima di intervenire, però, è importante verificare con una semplice ecografia se il lipoma si trova sopra la fascia muscolare, dove è facilmente aggredibile con un taglio superficiale. «Se al contrario si trova sotto il muscolo, la chirurgia deve spostarsi dall’ambulatorio alla sala operatoria. Resta un intervento semplice e non complesso, ma richiede un’attrezzatura diversa», conclude l’esperto.


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