hero image

Insulina: funzione, valori e diabete

L’insulina è un ormone che controlla i livelli di zucchero nel sangue, motivo per cui un’alterazione della sua quantità o funzionalità può causare ripercussioni importanti

Shutterstock



di Margherita Monfroni



L'insulina è un ormone prodotto dal pancreas (nello specifico dalle cellule beta che si trovano in un’area particolare del pancreas, le isole di Langherans, da cui peraltro deriva il nome “insulina”, dal latino “insula”, ovvero isola) che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dei livelli di glucosio nel sangue.

L’iperproduzione così come la mancanza o l’inefficienza dell’insulina possono causare iperglicemia o ipoglicemia, condizioni che possono evidenziare o causare a loro volta l'insorgenza di svariate patologie.


Funzioni

L'insulina è fondamentale per il metabolismo dell’organismo, in quanto partecipa ad una serie di processi indispensabili al corpo per produrre energia.

Nello specifico, l'insulina monitora i livelli di zucchero nel sangue, regolando l’ingresso e l’utilizzo del glucosio, energia di pronto consumo, da parte delle cellule.

Se il corpo dispone di sufficiente energia, l'insulina segnala al fegato di raccogliere e conservare il glucosio in eccesso sotto forma di glicogeno, una riserva energetica che viene utilizzata dal corpo in caso di necessità (basti pensare che il fegato può destinare alle riserve di glicogeno fino a circa il 5% della sua massa!).

Qualsiasi squilibrio che provochi mancanza, iperproduzione o inefficienza dell’insulina, si ripercuote sui livelli di glucosio presente nel sangue.


Valori

I valori dell’insulina vanno sempre inseriti all’interno di un quadro di valutazione più ampio, che comprende solitamente un raffronto con la glicemia (ovvero la concentrazione di glucosio nel sangue), i cui livelli a digiuno normalmente variano dai 70 ai 110 mg/dl.

Generalmente un’insulina elevata ed un livello di glucosio normale o elevato possono indicare la presenza di insulino-resistenza, ovvero una condizione in cui le cellule non rispondono all’azione dell’insulina e non sono in grado di prelevare il glucosio dal sangue per trasformarlo in energia. L’aumento dei livelli di zucchero nel sangue (iperglicemia) causati da insulino-resistenza possono segnalare la presenza di condizioni quali prediabete, diabete di tipo 2, sindrome dell'ovaio policistico o sindrome metabolica. 

Un basso livello di insulina accompagnato da un alto valore di glucosio, possono segnalare il fatto che le cellule beta non producono una quantità sufficiente di ormone, condizione comune nel diabete di tipo 1, nella fase avanzata del diabete di tipo 2 e nella pancreatite. 

Un valore di insulina normale o elevato ed un basso livello di glucosio, infine, possono evidenziare un’ipoglicemia da eccesso di insulina, un fattore che può segnalare a sua volta un sovraddosaggio nella terapia insulinica, o la presenza di patologie quali insulinoma (un tumore che origina dalle cellule pancreatiche) e sindrome di Cushing.


Diabete

Il diabete è una malattia cronica causata da un’alterata quantità/disfunzione dell’insulina e caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia). Generalmente si distinguono due tipologie di diabete:

- il diabete di tipo 1, che insorge solitamente durante l’infanzia o l’adolescenza ed è causato dall’incapacità del corpo di produrre insulina. In questa forma della patologia (che secondo l’American Diabetes Association interessa solamente il 5% delle persone affette da diabete), gli anticorpi distruggono le cellule del pancreas che secernono l’insulina, motivo per cui il diabete di tipo 1 è definito come una malattia autoimmune, cioè dovuta ad una reazione immunitaria diretta contro l’organismo stesso;

- il diabete di tipo 2, causato dall’incapacità del corpo di utilizzare correttamente l'insulina (una condizione chiamata insulino-resistenza) e favorita da fattori quali lo scarso esercizio fisico e il sovrappeso. Generalmente questa forma di diabete viene diagnosticata in età più avanzata, in quanto l’iperglicemia si sviluppa lentamente e inizialmente non provoca sintomi evidenti.

In entrambi i casi, la diagnosi avviene a seguito della misurazione dei livelli di glucosio nel sangue.

In presenza di sintomi tipici della malattia (aumento della quantità di urina emessa, sensazione di sete intensa e perdita di peso), la diagnosi viene posta con il riscontro di glicemia ≥200 mg/dl, indipendentemente dall’assunzione di cibo.

Qualora non si manifestasse alcun segnale, il diabete può essere diagnosticato con il riscontro, confermato in almeno due diverse occasioni, di glicemia a digiuno ≥126 mg/dl (per digiuno si intende almeno 8 ore di astensione dal cibo) oppure di glicemia ≥200 mg/dl due ore dopo il carico orale di glucosio, ovvero a seguito della somministrazione di una soluzione contenente 75 g di glucosio.

Se nel diabete di tipo 1 assume una maggior importanza la terapia insulinica, nel diabete di tipo 2 (che interessa molto spesso persone in sovrappeso e obese) viene dato maggior peso al miglioramento dello stile di vita, ovvero all’adozione di un regime alimentare più sano ed equilibrato nonché alla pratica costante di un’attività fisica.

Leggi anche

Diabete gestazionale: cause, diagnosi e dieta

La dieta salva glicemia

Diabete: a dieta per evitarlo