di Lidia Pensiero
Stimolo frequente a urinare e bruciore: sono questi i due principali sintomi della cistite, un disturbo che colpisce prevalentemente le donne con un picco soprattutto in estate.
Si stima, infatti, che oltre il 50% delle donne abbia sofferto almeno una volta nella vita di cistite e che il 20-30% abbia avuto un secondo episodio, entro 6 mesi dalla prima manifestazione.
Si tratta di un’infezione delle basse vie urinarie, che provoca un aumento nella frequenza delle minzioni, accompagnato da dolore e bruciore quando si fa la pipì. Ma, a parte le cure farmacologiche, puoi prevenire e curare la cistite con il succo di mirtilli.
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QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO
Non bere abbastanza acqua per compensare le perdite dovute alla sudorazione, tenere indumenti umidi a contatto con la pelle per molte ore al mare, frequentare piscine, un’alterata flora intestinale a causa dei viaggi e l’utilizzo di bagni pubblici non sempre adeguati, sono tutti fattori che facilitano il presentarsi della cistite quando fa caldo.
COME PREVENIRE LA CISTITE
Per prevenire la cistite , ma anche per favorirne la guarigione, gli esperti consigliano di bere molto, almeno un litro d’acqua al giorno, per diluire l’urina e ridurre la concentrazione dei batteri.
È bene anche limitare il consumo di cibi piccanti, grassi animali, cioccolato e fritture, che possono irritare la mucosa interna della vescica.
Inoltre, bisogna mantenere una corretta igiene intima con detergenti neutri o acidi, limitando le lavande vaginali che contengono sostanze aggressive.
Infine, è meglio non indossare pantaloni troppo attillati, biancheria intima in tessuti sintetici e tenere addosso a lungo il costume bagnato, perché sudore e umidità favoriscono la proliferazione dei batteri.
IL SUCCO ANTIBATTERICO
Oltre ai farmaci e alle precauzioni igieniche, è molto utile il succo di mirtillo rosso. A dimostrare l’efficacia di questo frutto nella prevenzione dell’infezione ci sono numerosi studi tra cui una revisione dell’organismo scientifico Cochrane che ha analizzato dieci studi condotti su oltre mille pazienti: è emersa con chiarezza l’efficacia delle bacche di mirtillo rosso nella prevenzione e nella terapia del disturbo.
Tra le donne che soffrono di cistite ricorrente, infatti, il tasso di nuove infezioni con l’uso del mirtillo scende del 39%. «Il succo di mirtilli, in particolare quello nero, grazie all’elevata presenza di particolari sostanze note come proantocianidine, aiuta a prevenire la comparsa della cistite», spiega Rodolfo Hurle, urologo dell’ospedale Humanitas.
Il succo di mirtilli neri, quindi, grazie alla presenza di queste sostanze note anche come flavonoidi o polifenoli e contenute in minor quantità anche in altra frutta e verdura di colore rosso o viola, aiuta a prevenire l’insorgenza della cistite, perché interferisce con l’attaccamento sulla vescica dei batteri intestinali responsabili della cistite. «In particolare, il succo di mirtilli neri impedisce che l’Escherichia Coli, il batterio intestinale maggiormente responsabile della cistite, si attacchi alle cellule epiteliali della vescica e dell’apparato urinario. In questo modo, le proantocianidine formano una barriera nella vescica, che permette di evitare il rischio di infezione», spiega l’esperto.
Il succo di mirtilli neri, però, interferisce con i farmaci anticoagulanti. «Questo significa che i pazienti in cura con questi farmaci, anche in caso di cistite, non dovrebbero assumere o assumere con cautela il succo di mirtilli neri», chiarisce Hurle.
COME ASSUMERE I PRINCIPI UTILI DEI MIRTILLI E A CHI RIVOLGERSI
Secondo gli esperti, sono sufficienti due capsule da 100 milligrammi di estratto secco di mirtillo nero oppure 50 millilitri di succo concentrato ogni giorno per ridurre i rischi di cistite. Ma è importante consumare anche altri frutti rossi come lamponi, mirtilli, more, ribes, uva spina e verdura rossa come le barbabietole, tutte fonti di utili flavonoidi.
Per curare la cistite è disponibile online una mappa interattiva con i centri specializzati, diffusi sul territorio nazionale. Ci si può rivolgere per avere una diagnosi e per indicazioni sui trattamenti da seguire. Nel caso in cui il problema non consistesse in un singolo episodio, ma divenisse ricorrente, è opportuno, infatti, consultare uno specialista, per evitare che la malattia diventi cronica.