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Che cos’è il vaiolo delle scimmie e come si trasmette

Il primo caso di monkey pox, vaiolo delle scimmie, è stato confermato anche in Italia. Si tratta di un virus e si trasmette per contatto molto stretto. I sintomi e cosa fare

Foto: iStock



Il primo caso di monkey pox, vaiolo delle scimmie, è stato appena confermato anche in Italia e il paziente è ricoverato in isolamento all’l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani IRCCS di Roma. 

«Nel massimo rispetto della privacy», ha detto l’assessore alla sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, «è in fase di ricostruzione l’albero dei contatti e quelli più stretti sono già stati isolati, con precise indicazioni». E, ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, «teniamo alto il livello di attenzione grazie alla nostra rete di sorveglianza europea e nazionale». In Europa il virus è già stato isolato in Gran Bretagna, in Spagna, in Belgio e in Portogallo: i casi accertati sono pochi, circa una quindicina ad oggi, e più o meno una trentina di persone sono in isolamento perché sospette. Ma cos’ha di particolare il vaiolo delle scimmie e come si trasmette?


Che cos'è il vaiolo delle scimmie

A causare il monkey pox è un virus della famiglia del vaiolo, diffuso soprattutto in Africa tra i primati, da qui il nome, e tra i piccoli roditori. La trasmissione all’uomo avviene attraverso la saliva e altri fluidi corporei dell’animale, o da contatto diretto con l’animale infetto.

I casi conclamati europei, così come le persone al momento sotto osservazione perché sospette, hanno una particolarità, come è scritto in una nota pubblicata dall’ Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie): valutando la frequenza insolitamente alta di trasmissione da uomo a uomo osservata in questo evento e la probabile trasmissione nella comunità senza una storia di viaggi in aree endemiche, è considerata elevata la probabilità di diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali. Nella maggior parte dei casi si tratta di giovani uomini (e molti hanno dichiarato di avere rapporti sessuali con uomini).


Come si trasmette e i sintomi

«Il virus si trasmette per contatto diretto o molto stretto», ha dichiarato in un videomessaggio Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute. «Però poi i focolai tendono molto spesso ad autolimitarsi». I sintomi? Febbre, dolori muscolari, mal di schiena, cefalea, linfonodi gonfi, stanchezza e manifestazioni cutanee. L'eruzione cutanea di solito inizia su viso e si propaga man mano su tutto il corpo, genitali compresi, con macchie simili a quelle della varicella.

Come la varicella, le pustole formano quindi una crosta, che in seguito cade. Il periodo di incubazione è in genere da 6 a 16 giorni, ma può arrivare anche fino a 21. Quando la crosta cade, la persona non è più infettiva. L’infezione si risolve da sé in un paio di settimane, con riposo e antivirali se necessario, per i casi più gravi. Come indicato nelle note dell'Ecdc che si susseguono in questi giorni, dovrebbe essere presa in considerazione la somministrazione del vaccino contro il vaiolo per le persone a contatto stretto con chi si è ammalato, come i familiari o gli operatori sanitari.


Che cosa fare

Al momento la raccomandazione è di stare a casa in caso di febbre e di rivolgersi al proprio medico se compaiono vescicole o in generale eruzioni cutanee. Vale poi la regola di non avere rapporti sessuali , anche protetti, se si notano queste eruzioni che in questo periodo, nei casi diagnosticati, sono soprattutto a carico dei genitali. E in presenza di un caso sospetto indossare la mascherina, lavarsi spesso le mani, evitare di dormire nello stesso letto e di utilizzare gli oggetti o indumenti, asciugamani compresi.


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