Rapporto tra medici e pazienti oncologici: un nuovo progetto

Parte il progetto pilota dell’oncologia dell’ASST Rhodense in collaborazione con l’Associazione La lampada di Aladino per sostenere il percorso ospedaliero dei pazienti oncologici e delle loro famiglie



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Un paziente attivo, partecipe e propositivo durante la terapia ospedaliera, è il sogno di qualsiasi medico. Ma non sempre lo staff sanitario riesce a farsi intendere con chiarezza dai malati, che, a loro volta faticano a esprimere dubbi, timori, bisogni. Eppure una buona comunicazione tra queste due parti è fondamentale. Ecco perché è nato il progetto “Articolo 17- I pazienti hanno il diritto di essere attivi”, dedicato ai pazienti oncologici e avviato dalla MAC (Macroattività Ambulatoriale Complessa) dell’oncologia dell’ASST Rhodense, a Rho (MI), in collaborazione con La Lampada di Aladino, Associazione fondata nel 2000 da un gruppo di ex pazienti oncologici, per sostenere e aiutare nel percorso ospedaliero i malati di tumore e le loro famiglie.

L'obiettivo del nuovo progetto pilota è proprio quello di far sì che i malati di tumore riescano a interagire con i medici e il personale sanitario degli ospedali al meglio, accogliendo le proposte dello staff, ma anche riuscendo a manifestare bisogni e aspettative. In che modo? Grazie ai pazienti smart, ovvero coloro che sono già guariti dalle terapie oncologiche.
 
Il progetto pilota “Articolo 17 – I pazienti hanno il diritto di essere attivi” punta proprio sul sostegno dei pazienti guariti, che, grazie alla personale esperienza, possono diventare davvero un ponte di dialogo concreto tra lo staff sanitario e i malati di cancro. «I pazienti smart mettono a disposizione del personale dell’oncologia e dei malati, la loro esperienza di malattia vissuta negli ambienti ospedalieri, con la consapevolezza degli esiti che diagnosi e terapie hanno avuto sul corpo e sullo spirito e sulla qualità di vita, per portare valore aggiunto al sistema organizzativo, dall’accoglienza alla gestione dei pazienti, con un'attenzione corale e sincronizzata da parte di tutti gli operatori coinvolti», spiegano Elena Parravicini e Annalisa Radice, volontarie de La Lampada di Aladino.

Il progetto si svilupperà anche sui canali social per raggiungere e stimolare un più vasto pubblico, con un canale YouTube dedicato, dove in ogni video pubblicato verrà narrata una pagina del diario del paziente smart in reparto. Gli episodi racconteranno le storie dei malati sia dal punto di vista dell’oncologo-infermiere, sia da quello del paziente/caregiver. Ad esempio: le aspettative e i bisogni del paziente, le relazioni con il personale di assistenza, in modo da far emergere sia gli aspetti positivi, sia quelli da rafforzare. Il paziente smart, inoltre, spiegherà il valore aggiunto che può apportare la sua presenza in reparto: incrementare la consapevolezza, migliorare la comunicazione medico/paziente.


gennaio 2022


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