A Siracusa l’Iliade secondo Peparini: «Una guida emotiva e filosofica»
Dal 4 al 6 luglio in scena al Teatro Greco di Siracusa. Un testo immortale riletto tra teatro, danza, circo, musica e poesia, ambientato in un carcere di massima sicurezza. Il regista: «L’Iliade ci invita ad abbracciare la complessità dell’esistenza»
La cultura è un vero e proprio "farmaco", capace di prevenire e curare malattie del corpo e della mente. E poi, immergendoci in piccoli grandi storie, di ieri e di oggi, abbiamo l'occasione per sentire quali emozioni risuonano in noi, riflettendo su noi stessi. Ecco così che un testo immortale come l'Iliade diventa una sorta di faro per la propria crescita personale.
«L’Iliade può diventare una guida emotiva e filosofica. Non perché ci offra soluzioni semplici, ma perché ci invita ad abbracciare la complessità dell’esistenza», ci dice Giuliano Peparini, direttore artistico e regista teatrale che il 4 luglio presenta in anteprima mondiale la "sua" Iliade, al Teatro Greco di Siracusa. Una nuova creazione originale, raccontata attraverso l’incontro tra le arti: teatro, danza, circo, musica e poesia.
«L’Iliade ci insegna che il dolore e la perdita fanno parte della vita, ma anche che ci può essere nobiltà nella sofferenza, e grandezza nel perdono, come nel gesto finale tra Priamo e Achille. È un testo che ci chiede di fermarci, riflettere, ascoltare. Nella frenesia della vita moderna, leggere o assistere a un’opera tratta dall’Iliade può diventare un atto di resistenza: un modo per riconnetterci con ciò che ci rende davvero umani. La bellezza del linguaggio, la profondità dei sentimenti, l’eco universale delle sue domande ci ricordano che, anche oggi, possiamo trovare forza nella poesia e nella memoria».
L'Iliade di Peparini sarà ambientata in un carcere di massima sicurezza. Coproduzione con il Parco archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai, resterà in scena fino al 6 luglio per tre serate. Tra i protagonisti c'è un volto noto del cinema italiano, Vinicio Marchioni, nel ruolo dell’Aedo. Achille sarà interpretato da Giuseppe Sartori; Gianluca Merolli sarà Ettore, Giulia Fiume Teti, Danilo Nigrelli il re Priamo, Jacopo Sarotti l’ombra di Patroclo, Elena Polic Greco la voce di Era.
Nel cast anche un gruppo di performer e gli allievi della Peparini Academy e dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico. Lo spettacolo - nei versi tradotti da Francesco Morosi e con le musiche di Beppe Vessicchio - chiude la 60^ Stagione di rappresentazioni classiche prodotta dall’Istituto nazionale del dramma antico.
«Il mondo classico, e l’Iliade in particolare, ci parla con una forza sorprendente anche oggi. Nonostante siano passati millenni, i temi che attraversano il poema omerico - la guerra, l'onore, la rabbia, l'amicizia, il dolore, la ricerca di senso - sono gli stessi che abitano la nostra realtà quotidiana», spiega Peparini.
«Achille non è solo un eroe mitico: è l’incarnazione del conflitto interiore tra il dovere e il desiderio, tra la gloria e la fragilità umana. Nell’epoca delle crisi, dei conflitti, ma anche delle grandi domande esistenziali, l’Iliade ci costringe a guardarci dentro e a riconoscere quanto poco siamo cambiati. Il mondo classico non è un mondo morto: è uno specchio potente della nostra umanità».