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Coronavirus: Starbene risponde a tutti i tuoi dubbi

Hai domande e dubbi sul Coronavirus? Ti risponde il nostro esperto, il professor Fabrizio Pregliasco. Qui sotto trovi i giorni, gli orari e il numero di telefono a cui chiamare




227903In questi giorni sono arrivate in redazione tantissime domande sul Coronavirus. I dubbi sono mille e noi ci siamo attrezzati per risponderti. Se non riesci a metterti in contatto con i numeri verdi messi a disposizione dalle Regioni e dal Ministero della Salute, c'è Starbene.

Da oggi 25 febbraio e per le prossime settimane, nei giorni di martedì e giovedì, dalle ore 13 alle 14 il professor Fabrizio Pregliasco, virologo, ricercatore presso il dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università di Milano e direttore sanitario Irccs Galeazzi (osservatorioinfluenza.it) risponderà a tutti i tuoi dubbi.

Chiama il virologo al numero 02-70300159
Martedì e Giovedì dalle 13 alle 14

Oppure scrivi una email [email protected], l'esperto ti risponderà direttamente. Via via, aggiorneremo quest'articolo pubblicando le vostre domande e le risposte del Professor Pregliasco.



Le vostre domande e le risposte del virologo

Un dermatologo del Policlinico di Milano è stato ricoverato domenica scorsa all’Ospedale Sacco per una polmonite ed è risultato positivo al Coronavirus. Ora è quasi guarito, ma cosa si sta facendo nei confronti di tutte le persone che sono venute in contatto con lui?

In questi casi la prassi è quella di fare il tampone per verificare la presenza del virus nelle persone che sono state più a lungo e a stretto contatto con il medico. Quindi i parenti, i suoi collaboratori (medici, infermieri, personale amministrativo, specializzandi) e alcuni pazienti. È vero che il virus è potenzialmente molto contagioso ma, se chi ha lavorato con il medico per giorni interi o vissuto con lui non è stato contagiato, è molto probabile che coloro che hanno avuto solo un contatto breve e limitato nel tempo non lo siano affatto. Possiamo quindi tranquillizzarci in questo senso, perché il contagio non è “automatico” e, anzi, il Coronavirus sopravvive male nell’ambiente, cioè fuori dall’organismo che lo ospita.



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