Raynaud, malattia di

Affezione delle arteriole, senza causa apparente, che colpisce le estremità ed è caratterizzata da una brusca costrizione delle arteriole delle dita di mani e piedi, responsabile di pallore, calo della temperatura cutanea locale e dolore alle dita. Questi disturbi vasomotori colpiscono essenzialmente le dita delle mani, in modo bilaterale e simmetrico. La malattia di Raynaud, […]



Affezione delle arteriole, senza causa apparente, che colpisce le estremità ed è caratterizzata da una brusca costrizione delle arteriole delle dita di mani e piedi, responsabile di pallore, calo della temperatura cutanea locale e dolore alle dita. Questi disturbi vasomotori colpiscono essenzialmente le dita delle mani, in modo bilaterale e simmetrico.

La malattia di Raynaud, che può essere ereditaria, è assai frequente (ne è affetto il 5-6% della popolazione, con predominanza femminile).


Sintomi e segni

Tutte le arteriole delle dita si contraggono, spesso per effetto del freddo, talvolta di uno shock emotivo, che interrompe l’afflusso di sangue. Le estremità delle dita della mano (le prime 2-3 o tutte) diventano pallide, fredde e dolenti (sensazione di intorpidimento o bruciore). Quando il soggetto ritorna in un ambiente a temperatura più elevata, la crisi cessa e le estremità diventano cianotiche, mentre i dolori si accentuano per qualche minuto. La diagnosi si basa sul colloquio con il paziente, durante il quale il freddo viene individuato come causa del pallore delle dita. Questa malattia è più frequente del fenomeno omonimo, spesso riconducibile a una malattia sistemica. Molti sono gli elementi che permettono di confermare la diagnosi di malattia di Raynaud: giovane età, esame clinico normale, esito negativo degli esami complementari, assenza di altre cause (farmaci, motivi professionali).


Evoluzione e trattamento

La malattia di Raynaud è in genere benigna. Tuttavia, nelle sue forme gravi, quando un ispessimento della parete arteriosa riduce in permanenza la circolazione sanguigna, può provocare ulcerazioni localizzate che difficilmente si rimarginano. Il trattamento dipende dall’entità della malattia. Nelle forme lievi possono essere sufficienti accorgimenti semplici (protezione dal freddo). In casi più gravi si può fare ricorso a farmaci (vasodilatatori e calcioantagonisti) nei periodi freddi.