Famiglie omosessuali, un fenomeno in crescita

Crescono le unioni gay con figli. E diverse ricerche confermano che i loro bambini non hanno particolari problemi



di Laura D’Orsi

Una stima esatta non esiste. Ma secondo gli ultimi dati Istat disponibili, i figli che vivono in coppie gay in Italia sarebbero poche centinaia. Per altre fonti, che includono i bambini avuti da precedenti unioni eterosessuali, la cifra sarebbe molto più elevata.

 Di sicuro, è un fenomeno in crescita, che ancora si scontra con ostacoli giuridici e pregiudizi sociali. Nonostante, come dicono molti studi scientifici, il processo di crescita dei ragazzi cresciuti in famiglie omosessuali sia del tutto equiparabile a quello dei figli di una coppia tradizionale.

Fai la tua domanda ai nostri esperti

I DATI DELLA NORMALITÀ

L’ultima conferma, in tal senso, viene da una ricerca condotta del Centre for Family Research dell’Università di Cambridge. La valutazione ha preso in considerazione 51 famiglie con due mamme e con almeno un bambino tra i 4 e i 9 anni, concepito grazie a un donatore. L’analisi è stata condotta intervistando gli stessi piccoli che, nella maggioranza dei casi, non ha espresso il desiderio di cambiamenti del nucleo familiare.

Inoltre, il 59% ha detto di avere un alto gradimento della scuola frequentata e tutti hanno riferito di avere uno o più amici. Il 63%, poi, non è mai stato preso in giro a scuola.

«Sono dati che non stupiscono e ribadiscono quello che sappiamo già da tempo: il vero problema non sono i bambini, ma gli stereotipi e i preconcetti», commenta Paola Scalari, psicologa e psicoterapeuta dell’Istituto internazionale di psicologia sociale. «Per loro crescere con due mamme o due papà può essere la normalità, a patto che il mondo fuori sappia capire e accogliere».



LE DOMANDE SUL RUOLO DEL GENITORE

Come rispondere allora a chi sostiene che un bambino per crescere ha bisogno di due figure diversificate? «Le tre funzioni della genitorialità, cioè quella normativa, legata al saper dare delle regole, quella affettiva e quella dell’accudimento, non hanno genere e possono essere svolte da persone dello stesso sesso, che le ripartiranno all’interno della coppia», risponde la dottoressa Scalari.

«D’altra parte, anche nei genitori etero oggi non vale più la suddivisione secondo cui il padre detta le regole e la madre accudisce. ruoli sono interscambiabili e non si ascrivono più all’uno o all’altro sesso. E i bambini crescono bene ugualmente». 

Un’obiezione che spesso viene sollevata è che, mancando uno dei due “personaggi genitoriali”, l’identità sessuale del piccolo potrebbe risentirne.

«È vero, l’identità di genere si forma anche per rispecchiamento, ma certamente all’interno delle famiglie gay ci sono nonni, zii, e amici che possono rappresentare la figura mancante.

 D’altra parte, quanti bambini sono cresciuti normalmente avendo come riferimento un solo genitore, per esempio la mamma, magari supportata dalla nonna?».

LE RAGIONI DI CHI DISSENTE

Non tutti gli esperti, però, sono d’accordo. «Le ricerche che intendono dimostrare la non problematicità del crescere in famiglie omogenitoriali, sono condotte a breve termine e si basano su campioni esigui, spesso reperiti in modo non casuale (per esempio, attraverso gruppi di attivisti)», osserva Rosa Rosnati, docente di Psicologia sociale e della famiglia all’Università Cattolica di Milano.

«Inoltre una cosa è riscontrare che questi bambini sono soddisfatti della loro famiglia, non presentano particolari problemi nei primi anni e hanno una buona riuscita scolastica. Un altro è sostenere che nel lungo periodo riescano a raggiungere un adeguato sviluppo sotto ogni punto di vista.

Esistono studi, come quello dell’Università del Texas su ben 3000 giovani adulti tra i 18 e i 39 anni, in cui emergono significative differenze in termini di disagio sociale tra figli cresciuti in coppie gay rispetto a quelle eterosessuali. 

È ovvio che un bambino possa vivere con due genitori dello stesso sesso. Ma un conto è ciò che è preferibile, un altro è la capacità di adattamento dei piccoli ». Una cosa è certa: il desiderio delle coppie gay di avere un figlio è sempre più manifesto e determinato a concretizzarsi.

«Non è questione di essere d’accordo o meno. Il fenomeno esiste e ciò che importa veramente è tutelare i diritti dei bambini che vivono con due mamme o due papà. Significa non discriminarli e non farli sentire “diversi” », conclude la dottoressa Scalari.

TRE LIBRI PER SAPERNE DI PIÙ

>DUE MAMME, DUE PAPÀ. SFATARE I PREGIUDIZI di Alessandro Taurino (La Meridiana). Contro ogni chiusura ideologica, da qualsiasi parte provenga, il libro propone l’integrazione dei diversi punti di vista come strumento per abbattere esclusioni e incomprensioni.

>CRESCERE IN FAMIGLIE OMOGENITORIALI di D.Danna, C. Cavina (Franco Angeli). Un testo che raccoglie le ricerche scientifiche e i contributi di importanti esperti che si sono interessati a questo tema.

>LE FAMIGLIE OMOGENITORIALI IN ITALIA a cura di P. Bastianoni e C. Baiamonte (Junior). Con il contributo di magistrati, avvocati e docenti universitari, viene delineato lo status quo delle famiglie omogenitoriali nel nostro Paese.

Articolo pubblicato sul n.32 di Starbene in edicola dal 26/07/2016

Leggi anche

Mamma, cosa vuol dire omosessuale?

Bambini: crescere con una coppia omosessuale è un problema?

Sui banchi per imparare a fare i genitori

In famiglia a tutto sport

Smartphone, un contratto fra genitori e figli