di Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers
«Alltenzione alle confezioni di spinaci surgelati e freschi Bonduelle, i lotti 15986504, 15986506, 15995174, 16008520 con scad. agosto 2019 possono contenere un'erba velenosa (mandragola)».
Questo è il messaggio che ha iniziato a diffondersi sui principali social network, in particolare nel periodo compreso tra il 4 e il 12 settembre 2018.
La notizia, di per sé, è vera ma risale al 30 settembre 2017. Un’intera famiglia di quattro persone è stata colpita da allucinazioni e altri disturbi, dopo avere mangiato spinaci confezionati e ha dovuto recarsi al Pronto soccorso.
I sintomi sono stati ricollegati a un'intossicazione da mandragola (Mandragora autumnalis), una pianta velenosa diffusa in buona parte del bacino mediterraneo, le cui proprietà sono conosciute da secoli. I suoi effetti sono dovuti alla presenza di alcaloidi che agiscono in maniera simile all’atropina.
L’azienda produttrice e il Ministero della Salute si sono immediatamente attivati per il ritiro dei lotti di spinaci in cui era possibile fosse avvenuta la contaminazione e per avvisare i consumatori. I Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dell'Arma dei Carabinieri hanno ritirato la merce sospetta e, a distanza di poco tempo, l’allerta è rientrata.
Messaggi come quello pubblicato a settembre 2018 tornano più volte nel tempo, come se fossero iniettati saltuariamente nel nostro ecosistema informativo col fine di inquinarlo. A cavallo tra giugno e luglio lo stesso messaggio era già ricomparso, così come era successo – più timidamente – a fine agosto. Gli account di Facebook e di Twitter che lo condividevano sono in larga parte fasulli. Quest’ultimo è un elemento che fa scattare il dubbio e allo stesso tempo suscita curiosità sulla natura e sul fine di questa diffusione di informazioni estraniate dal contesto originale.
Fai la tua domanda ai nostri esperti
Articolo pubblicato sul n. 41 di Starbene in edicola dal 25/9/2018