Angelo Madonia: «Perché la danza ti cambia la vita»
Il corpo rinasce, l’anima si libera. Il famoso ballerino ti invita a scoprire una disciplina meravigliosa e accessibile a tutti. Ti va di provare?
Dietro a ogni passo di danza si nasconde un’esperienza intensa. Energia totale. Perché il ballo, in tutte le sue forme e i suoi stili, racconta storie di emozioni, di passione, di resilienza, e una testimonianza così viva e articolata viene da Angelo Madonia, ballerino, coreografo, imprenditore, con il suo podcast Passi di vita. In onda da aprile su Spotify e su Youtube e prodotto da SDL TV, è un format di interviste a chi ha dedicato l’esistenza all’arte del movimento: ballerini, coreografi, insegnanti e artisti che, attraverso le loro testimonianze, mettono a nudo sacrifici, gioie, momenti di svolta, ma anche cadute e delusioni nella loro disciplina, per celebrarne il vero significato, quel valore che crea la speciale magia insita nella danza. E che va al di là del palcoscenico e può contagiare pure i comuni mortali, digiuni di tecnica e spettacoli, ma con una gran voglia di ballare, da soli o in coppia.
Per divertirsi, per conoscere persone e luoghi nuovi, per crearsi occasioni di benessere a 360 gradi. Infatti, agli aspiranti ballerini Angelo Madonia dedica un altro progetto, A lezione con i Maestri delle Stelle, firmato da Italian Dance Studio Education, brand internazionale di scuole di danza fondato nel 2015 dallo stesso ballerino e coreografo e con sedi attive nelle principali città italiane, dove si offrono lezioni individuali e di gruppo, workshop, masterclass e percorsi formativi anche per futuri maestri.
Ma l’invito a ballare viene esteso anche ai lettori di Starbene: sul giornale e attraverso i social, si possono seguire i consigli, i segreti, i trucchi del ballerino di fama, per migliorare il corpo e la mente. Vuoi conoscere meglio il tuo maestro? Lo abbiamo intervistato per te.
Angelo, la danza cos’è per te?
All’inizio è stata una conoscenza, poi è diventata un’amica e, adesso, posso dire che è la mia compagna di vita. No, non è un’affermazione esagerata: non c’è un ricordo, un periodo della mia esistenza che non sia associato alla danza. Ho iniziato a 7 anni con la classica su spinta di mia madre, e non ho mai smesso di ballare. Nel tempo, ho cambiato solo disciplina, da ragazzino ho provato i balli di coppia e, dopo qualche anno, mi sono trasferito in Germania per approfondire questo stile che, per natura, per cultura, per predisposizione è stata poi la mia scelta ultima.
Dici che c’è sempre un filo conduttore tra ritmo e anima, perché?
Grazie al ballo mi sono emozionato, mi sono lasciato andare, mi sono espresso completamente e liberamente. Ho ricevuto così tanto dalla danza che in ogni performance, in ogni interpretazione, è stato più quello che mi ha dato lei che quello che ci mettevo io. Mi ha permesso, per esempio, di fare uscire anche quella parte di me soffocata da certi stereotipi da maschio alfa in cui ero culturalmente immerso. Il ballo, insomma, è stato il passaporto della mia anima che mi ha concesso di andare in quel luoghi del cuore che altrimenti non avrei potuto visitare.
Ballare è sempre un’esperienza assoluta, per tutti?
Seguendo la musica, muovi sia il corpo sia l’anima. Qualsiasi ballo, infatti, ci avvolge completamente, ci mette pensieri appassionati, ci regala gioia travolgente, soddisfazione immediata e noi questi sentimenti positivi li spargiamo su tutta la nostra vita.
Altri movimenti mentali coinvolgenti?
Nella mia esperienza di ballerino, insegnante e direttore artistico di tanti progetti, ho visto che andare a scuola di ballo ha anche un altro, importante vantaggio. Ci permette di acquisire quasi automaticamente disciplina, che per me significa darsi un certo ordine di comportamento. Siamo più abili a organizzare il tempo (ci sono le lezioni di ballo), mangiamo meglio (vogliamo essere leggeri e agili), ci muoviamo con più scioltezza (acquistiamo velocità). Questi traguardi ci fanno uscire dalla nostra confort zone, e la qualità della vita aumenta. Il ballo fa saltare anche l’alibi degli anni che passano: non è mai troppo tardi per iniziare!
Passo dopo passo, il fisico ne guadagna anche a una certa età?
La danza dà input che partono dal cervello e, poi, vengono distribuiti in tutto l’organismo, pure in maniera dolce, a seconda del tipo di ballo scelto. E il corpo lavora in toto, non c’è muscolo che rimanga fermo: collo, schiena, spalle, braccia, mani, addome, gambe. Dunque, si rafforza l’equilibrio, cioè la consapevolezza del tuo corpo nello spazio; aumenta la flessibilità articolare; la postura migliora e la coordinazione si fa più svelta. I risultati si vedono pure allo specchio: figura più tonica, chili in meno.
Ravviva la femminilità?
La danza è una cura di bellezza, di amore per se stessi… A tutto tondo: si assume un portamento diverso, uno sguardo diverso, un carattere diverso, una fiducia nuova. Sequenza dopo sequenza, una donna riscopre la propria centralità, si riconnette con il corpo, ritrova la forza interiore. La percezione dello spazio diventa percezione di sé mentre la sicurezza alimenta il fascino femminile. Perché? Perché imparare a ballare porta a uno scatto di consapevolezza e autostima, più si è capaci di volteggiare più l’orgoglio sale. E quando ci si sente allineate con la vita, la femminilità si esprime in tutta la sua essenza. Senza contare che la danza è trasformazione, fantasia, eclettismo. Tante donne si appassionano così tanto da scoprire un altro codice estetico, la scarpa, il vestito, il trucco giusto per il ballo. Magari lontano anni luce dal loro solito cliché.
Tutti in pista, che il ballo inizia?
Se dovessi andare a braccio, per una persona sopra gli anta e con zero esperienza, consiglierei i balli latino americani (salsa, bachata, merengue) per la scoperta del tempo musicale, l’equilibrio, la corporeità. Una volta rotto il ghiaccio, dà tante soddisfazioni anche il tango argentino che, però, presume un atteggiamento più intimo con il partner. I balli individuali, come lo swing, il rock acrobatico e il funky, richiedono una certa preparazione atletica, perciò li lascerei in prima battuta a chi è già allenato.
“Non ho mai ballato, non so ballare, sono ridicolo”, come si supera questa timidezza?
Spesso, è più il pensiero che la verità a frenare gli slanci. Il problema è comune, tutti i neo ballerini hanno paura di fare brutte figure. Bene, io li riprendo mentre “si muovono” e gli mostro che non sono così male. Il ballo di per se è armonia, musica, arte. Ci sono troppe positività per pensare diversamente. Sì, nessuno è “brutto” quando balla. Anche se i suoi passi non sono ancora perfetti!
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