Terapia antidolore in demenza senile grave

Buongiorno,mia mamma, 83 anni, da due anni è caduta in uno stato di semenza senile grave con agitazione e inizialmente aggressività (anche ora i suoi movimenti intenzionali, anche se iniziano con un abbraccio, finiscono con un espressione di rabbia e tensione fisica) anticipata da mancanza di etichette verbali e anomie da alcuni anni. Attualmente non parla ,appare distante dalla realtà, cerca con gli occhi cose che non ci sono, è completamente dipendente, in sedia a rotelle. Nella vita ha sempre sofferto di dolori articolari, da un anno a questa parte si sono aggiunte ripetute infezioni urinarie trattate con antibiotici. Fa fatica ad andare in bagno e se non va si innervosisce quindi quasi quotidianamente le faccio dei micro-clismi. quando è arrabbiata stringe forte i denti che ha quasi completamente consumato e immagino che cosa sia successo all'articolazione temporo-mandibolare. Vorrei farle fare una terapia che le permettesse di non sentire i dolori, un anno fa ha fatto un ciclo con cortisonici ma attualmente il medico non me li ha più prescritti le do Paracetamolo 1000 1 volta al giorno per alcuni giorni poi smetto per non "caricarla troppo". Dopo una serie di terapie psichiatriche ora prende solo alcune gocce di EN mattina e pomeriggio ( non più di 6). le altre terapie sono: Lobivon Doxazosin Pantoprazolo Ezetemibe Carioaspirina. L'ultima settimana il medico mi ha fatto dare morfina Targin 5/2,5 , ha dormito un giorno intero, battiti bassissimi, il giorno dopo era peggio di prima. Può consigliarmi qualcosa che la faccia star meglio? in passato, quando stava bene , le facevo cicli di Feldene iniettivo da 5 giorni e stava meglio, sarebbero più consigliati dei cortisonici. la ringrazio fin da ora!Cordiali saluti.Maria Fraternale

La risposta

avatar Geriatria - Roberta Borri Dott.ssa Roberta Borri

Gentile signora, il dolore nell’anziano con compromissione cognitiva è un problema molto rilevante: il paracetamolo è il primo livello di terapia, ma per essere efficace va dato al dosaggio corretto, se tollerato (cioè senza ipotensione o sudorazione), di 1000 mg ogni 8 ore, quindi tre volte al giorno, se non sufficiente si passa al paracetamolo associato alla codeina sempre allo stesso dosaggio di 1000 mg ogni 8 ore. L’efficacia va valutata solo dopo alcuni giorni di terapia, e potrebbe essere utile, allo scopo di controllare meglio quelli che si chiamano “cancelli del dolore”, associare una terapia con antidepressivi della classe SNRI, che potrà eventualmente prescrivere il suo medico curante. Per la stipsi si aiuti con degli emollienti fecali (tipo polietilenglicole), che aiutano a regolarizzare la consistenza delle feci e quindi l’alvo. Cordiali saluti

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