La risposta

Altro Starbene Risponde x

I farmaci antipiretici possono essere di due tipi: quelli dotati anche di potere antinfiammatorio e antidolorifico (aspirina, ibuprofene, indometacina e così via), e quelli dotati di potere “antifebbre” e antidolorifico ma privi di effetto antinfiammatorio (come il paracetamolo). A un’analisi superficiale i primi sembrerebbero più utili, in quanto molte condizioni febbrili sono associate a stati infiammatori; in effetti però sono anche i più tossici, perché risultano fortemente irritanti per lo stomaco, riducono la funzionalità renale (specialmente negli anziani) e, nei bambini con malattie virali, possono in casi rari determinare gravi problemi neurologici (sindrome di Reye). Considerato che l’efficacia è identica, il paracetamolo va sempre preferito, perché è molto meno tossico e si può impiegare anche nei bambini, nelle donne gravide, negli anziani, nei soggetti con insufficienza renale o affetti da ulcera gastrica o duodenale.