La risposta

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Alcuni recenti incidenti, che hanno avuto grande risonanza sui massmedia, hanno determinato un’aumentata percezione di rischio per quanto concerne il trattamento in camera iperbarica, soprattutto in quei casi in cui non si è in presenza di un’emergenza salvavita.In realtà le moderne camere iperbariche multiposto sono assolutamente sicure a patto che, a totale tutela dei pazienti, un medico esperto sia presente all’interno della camera per tutta la durata del trattamento e che un tecnico all’esterno controlli e supervisioni in permanenza l’efficienza del sistema.Alcuni semplici elementi di prevenzione, però, devono essere sempre messi in pratica: proibire assolutamente ai pazienti di portare all’interno della camera oggetti pericolosi (accendini, apparecchiature elettriche o elettroniche, penne stilografiche, orologi non subacquei) e qualsiasi cosa in grado di provocare scintille; controllare che sia sempre funzionante ed efficiente un sistema di analisi della concentrazione di ossigeno all’interno della camera (che non deve mai superare il 24%); verificare che la camera iperbarica sia dotata di maschere facciali (naso-bocca) collegate a un erogatore “a chiamata” come quelli dei circuiti dei subacquei e non a flusso continuo (riservati solo ai casi più gravi); accertare che sia presente un’attrezzatura appropriata per lo spegnimento di eventuali incendi.