La risposta

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Per molti di noi il Natale è’ un incubo. La festa delle feste, annunciata da un tam tam sempre più precoce,  e’ infatti anche il giorno in cui il diktat “in famiglia ad ogni costo” obbliga a forzature, compromessi, sacrifici. Perché la famiglia, nido d’amore per eccellenza, e’ anche un covo di vipere che, in nome della consanguineità non si risparmiano morsi avvelenati. credo però che se non ci identifichiamo col Natale, se non gli chiediamo di essere il giorno speciale in cui o per miracolo tutto si aggiusta o per altrettanto miracolo tutto si spezza per sempre…e la possiamo fare. Se i bambini hanno piacere di stare coi nonni, perché negarglielo? Che questo però non sia un imperativo categorico. Quanto alla modalità di comportamento perché forzarsi a fingere un amore che non c’è? Dobbiamo smettere di aver soggezione del Natale, oggi associato a un buonismo che genera solo altra aggressività sotterranea. Se proprio eleggiamo quel giorno per  farla fuori coi conti sospesi, nessuno ce lo impedisce. L’importante è che le riflessioni che questo giorno comunque magico ci induce non si esauriscano il 25 sera. Facciamone tesoro, cavalchiamo l’onda emotiva che ogni Natale gonfia e vediamo dove ci porta. non è’ detto che, dopo aver sputato tutto il veleno , uno zuccherino ci serva per addolcire il palato. E il Natale , così come fa scoppiare la guerra, può  nella sua magia far scoppiare anche un’inaspettata pace! auguri!