Malattie veneree

Buongiorno dottore, volevo avere la sua opinione sul mio caso. Circa quattro mesi fa ho avuto un rapporto sessuale con una donna che non conoscevo molto, il rapporto inizialmente protetto si è poi alla fine rivelato non protetto grazie alla rottura del preservativo, da premettere che il giorno prima del rapporto avevo terminato una cura antibiotico con Augmentin e iniziavo ad avvertire secchezza al glande . Dopo circa 20 giorni preso dal panico ho effettuato subito un test hiv e esame del sangue Vdrl e tpha con esito negativo, gli stessi ripetuti con lo stesso risultato anche a 40 giorni dal primo. Dopo questo rapporto i miei problemi di secchezza del glande si sono accentuati con punta del pene infiammato e leggero bruciore ma non durante la minzione, dopo circa un mese ho effettuato tampone uretrale per ricerca colturale di clamidia e gonorrea e successivamente per micoplasma, ureaplasma e tricomoniasi, con esito negativo. A causa del problema al pene ho consultato un primo Venereologo che si è limitato a prescrivermi una crema che viene usata maggiormente per disinfettare il seno delle donne in allattamento ,credendo non importante non ho raccontato allo stesso del mio rapporto non protetto, forse anche per senso di colpa visto che sono sposato, alla fine della cura ero di nuovo punto e accapo, a questo punto ho consultato un secondo venereologo a cui ho raccontato anche del rapporto e ho portato a visionare i risultati dei tamponi effettuati e in più i risultati di un tampone solco prepuziale e analisi del sangue con ves, tas, emocromo e proteina c (pcr) tutti negativi, lo stesso mi ha detto che il problema si sarebbe risolto da solo visto anche i risultati negativi dei tamponi effettuati. Qualche settimana fa ho iniziato ad avere problemi alle vie urinarie con aumento della frequenza di minzione, mi sono recato da un urologo che dopo visita ed ecografia anche rettale non ha riscontrato anomalie ma solo l'intestino pieno di aria cosa che mi porto dietro tutt'ora. Dopo qualche giorno dalla visita ho iniziato ad avvertire un dolore intermittente all'inguine dx che si propaga al testicolo destro, a questo punto avendo letto che spesso questi problemi sono causati da infezione da Clamidia o Mycoplasma, mi sono recato allo stesso laboratorio privato a cui mi ero rivolto in precedenza ed ho effettuato un analisi colturale su urine primo mitto per clamidia e micoplasma, anche questi negativi. Successivamente per eliminare tutti i dubbi mi sono sottoposto ad una spermiocoltura per ricerca di germi comuni, ricerca colturale di gonorrea, micoplasma e ureaplasma, ricerca microscopica e antigenica di tricomoniasi, e ricerca per Clamidia con metodo DNA. Alla fine di questo tritacarne tutti i risultati sono negativi, a questo punto cosa può essere che mi provoca questi disturbi? Secondo la sua opinione posso ritenere di non avere malattie? Le tante analisi effettuate ed in particolare la spermiocoltura da me effettuata che percentuale di attendibilità ha? Potrebbe i miei disturbi dovuti all'intestino irritabile? Il mio medico pensa di no, a questo punto che fare? Grazie e scusi per essermi dilungato troppo ma l'ansia e lo stress mi stanno divorando, la ringrazio ancora per la gentile risposta e le auguro una buona serata .

La risposta

avatar Urologia e Andrologia - Riccardo Galli Dott. Riccardo Galli

 Gentile, opportunamente ha eseguito gli esami necessari ad escludere malattie veneree. Detto questo, probabilmente la sua sintomatologia è giustificata da prostata infiammata,  non necessariamente infetta. Provi a usare un decongestionante prostatico per almeno un mese: leniluts o prostanox Una compressa alla mattina per almeno 30 giorni, evitare piccante, fritti, salumi, alcolici, cioccolato e caffè. Al momento non ritengo opportuno eseguire ulteriori esami alla luce di quanto esposto. Dopo questa finestra di un mese ripeta una valutazione urologica per vedere se c’è stato un miglioramento dei sintomi. Cordialità

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