La risposta

Altro Starbene Risponde x

A differenza dell’intelligenza cognitiva, l’intelligenza emotiva non si può imparare solo leggendo e studiando libri. Trattandosi di un ambito che coinvolge la sfera relazionale, essa può essere appresa innanzitutto a partire dai rapporti interpersonali. Il primo luogo per l’apprendimento dell’intelligenza emotiva è rappresentata dalla propria famiglia di origine. I genitori sono le prime persone con cui ciascun individuo si mette in rapporto nella propria vita. Numerosi studi hanno evidenziato che il modo con cui i genitori trattano i propri bambini dal punto di vista emotivo ha conseguenze profonde e durature sulla loro vita emotiva. Gli stili e gli schemi psicologici appresi dalla relazione con i propri genitori continuano ad agire nella vita adulta. Spesso tuttavia si osservano alcuni atteggiamenti emotivamente inadeguati dei genitori, come la completa non curanza o ignoranza dei sentimenti, l’assunzione di un atteggiamento lassista (“Va tutto bene”) o addirittura il disprezzo e la disapprovazione dei sentimenti del bambino. I genitori devono quindi avere essi stessi una buona conoscenza dell’intelligenza emotiva, saper riconoscere e gestire le proprie emozioni, essere in grado di riconoscere quelle altrui (a partire da quelle del partner e dei figli), saper gestire e risolvere i conflitti (di coppia, familiari). A questo scopo può essere utile frequentare scuole o corsi di formazione sui sentimenti nel rapporto di coppia, sulla psicologia della coppia, sulla comunicazione nel rapporto di coppia e nei rapporti genitori-figli.In presenza di difficoltà apparentemente insormontabili o in cui si percepisce la necessità di un aiuto esterno, è saggio rivolgersi a mediatori esterni ed esperti (psicologi, psicoterapeuti, esperti di counselling ecc.).