La risposta

Altro Starbene Risponde x

La perplessità è giustificata, in quanto studi epidemiologici, clinici e sperimentali anche recenti hanno permesso di identificare numerosi fattori di rischio tradizionali per lo sviluppo e la progressione dell’aterosclerosi quali l’ipercolesterolemia, l’ipertensione, il diabete mellito, l’obesità e il fumo di sigaretta. Nonostante vi sia una stretta associazione tra questi fattori di rischio, lo sviluppo di aterosclerosi e l’insorgenza di eventi cardiovascolari, un certo numero di soggetti presenta però alterazioni aterosclerotiche anche in assenza di tali fattori. Recentemente è stato dimostrato come sia nell’induzione sia nella progressione dell’aterosclerosi entri in gioco un processo infiammatorio innescato da numerosi fattori immunologici come la proteina C reattiva, le pentrassine, alcuni autoanticorpi diretti verso le lipoproteine ossidate a bassa densità (LDL), le heat shock proteins (HSP) e la b-2 glicoproteina I. È stato anche dimostrato come l’aterosclerosi sia accelerata in tutte le connettiviti ed è possibile che questo dipenda appunto dalla natura immunoinfiammatoria di queste malattie.