E adesso?

sono una donna matura e mi ritrovo a patire pene d'amore come una ragazzina. Sono criticabile per la storia che vivo ma mi rende felice. Di recente mi sono separata dopo vent'anni di matrimonio, gli ultimi cinque vissuti nella totale indifferenza reciproca. Da oltre un anno ho una storia con un uomo sposato di 55 anni. Lavoriamo nello stesso ufficio ma nessuno sa di noi. Stiamo benissimo insieme, condividiamo le ore giornaliere e qualche volta ci regaliamo un pomeriggio per noi. Purtroppo però negli ultimi due mesi è entrato in crisi con la moglie per problemi del passato. Lei non sa di noi ma, nel loro trentennale rapporto lui l'ha tradita altre volte e lei lo aveva scoperto e, di recente, lei gli rinfaccia i suoi comportamenti passati. Adesso vengo a noi, da quando accade questo in maniera più pesante rispetto al passato, lui mi ha detto che non vuole perdermi ma deve chiudere l'intimità tra di noi. Sono due mesi che non abbiamo rapporti. Mi ha detto che il sesso è una cosa gioiosa e lui non se la sente, inoltre deve capire che ne sarà del suo matrimonio. Questa situazione mi fa impazzire, mi manca tantissimo la nostra intimità che seppur non molto frequente, era regolare. Ho pensato fosse un modo per liquidarmi ma lui comunque mi cerca in continuazione, fuori dalle ore lavorative mi messaggia e mi telefona. Però quando gli chiedo di vederci cambia argomento ed io soffro. Sono qui a chiedere il punto di vista di un esterno, io sono condizionata dal fatto che lo amo tantissimo. Gli ho anche detto che sono pronta ad avere nella sua vita qualunque ruolo lui voglia. Anche continuare semplicemente come ora. Voi che ne pensate?

La risposta

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Carissima, mi pare di capire che questo rappresenta un primomomento di crisi della vostra relazione. Lei ha con se la vitalità del rapporto dopo un periodo di sofferenza prodotto dalla crisi matrimoniale e dalla separazione. Lui dal canto suo ê entrato in una fase in cui deve sistemare alcuni aspetti del suo matrimonio. La scelta di accettare o meno le condizioni che lui ora le pone, le chiede di avere un atto di fiducia nella vostra relazione. Ê vero che la relazione ê anche uno spazio di incontro di reciproci bisogni,quindi in quest’ottica occorre che lei abbia chiaro quali bisogni entrano in gioco e cosa si aspetta da questa relazione. credo sia importante che lei capisca quanto spazio sente di avere in questa relazione e se ci sono possibilità di cambiamento. Il fine ê capire se vale la pena tollerare la frustrazione del momento o se non sia meglio accettare che questo rapporto si trasformi in un’amicizia. Per fare questo oltre a cercare di capire cosa la trattiene in questa relazione, può condividere con lui il suo stato di dubbio e di sofferenza. se dovesse notare che lo stare in questa relazione le genera una sofferenza che condiziona in qualche modo la sua vita, le consiglio di rivolgersi a un terapeuta per capire quali aspetti di se la “incastrano” in questa situazione. Spero intanto di esserle stata d’aiuto. Dott.ssa Patrizia Vaccaro

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