La risposta

Altro Starbene Risponde x

Già, che fare? che fare quando la malattia dell’altro va a modificare , ogni giorno di più, la relazione? non so nulla della storia di chi mi pone questa domanda. Non volersi curare però , per quanto possa apparire una non-decisione, e’ in realtà una decisione. La persona che non cerca neppure di uscire dal suo disturbo può essersi identificata in esso; oppure non vuole rinunciare ai privilegi cui tale disturbo gli dà accesso; o è’ possibile che nel problema che vive voglia tener attivi modi di essere che solo nella malattia riescono a esprimersi, o che la malattia “contiene, salvandolo da disagi più grandi.Ma tutto ciò riguarda chi soffre di tale disturbo. Saperlo e’ il primo passo che il partner deve fare. L’altro è’, appunto, “altro” e non può, non deve scordare, che ha una sua vita da vivere. Se tale vita e’ inibita dall’atteggiamento del compagno, a lui la decisione. Non credo che esistano ragioni sufficienti a negare la possibilità , per ciascuno di noi, di fare, o almeno tentare di fare della propria esistenza, qualcosa di compiuto. Coma la pianta che , qualsiasi sano le conduzioni esterne, ha come massima finalità dare frutto. nessuno ha più potere su di noi di quello che gli accordiamo. E fare della propria vita un’occasione mancata, credo sia il peggior torto che possiamo fare a noi stessi, alla vita stessa!Auguri e forza!