Come posso aiutare il mio migliore amico?
Buongiorno, vi scrivo per chiedervi un aiuto/consiglio su una certa questione. Il mio migliore amico (28 anni a dicembre), studente di medicina a tempo pieno, ultimamente è di pessimo umore e io non so veramente più come aiutarlo, sebbene lui tiri fuori di continuo la questione in toni molto rabbuiati. L'università di per sé è già molto pesante (tra qualche mese inizierà la stesura della tesi) e in casa la situazione non è certamente meno pressante. E' figlio unico e i genitori - per così dire - gli sono sempre "stati addosso". Non è una persona viziata, ma i suoi genitori lo hanno viziato e voluto bene e sono sempre stati molto possessivi e iperprotettivi, così, quando era più giovane non gli hanno permesso di avere ragazze. Volevano che pensasse solamente alla scuola (la madre è professoressa). Quando l'ho conosciuto, due anni fa circa, mi ha raccontato di avere una relazione con una ragazza milanese (erano molto lontani). Lui è un abile scrittore e da come l'ha descritta sembrava quasi un personaggio fittizio: ragazza ricca e viziata, lo trattava malissimo e gli diceva sempre che era bruttissimo, quando si vedevano. Lui andava (a quanto dice) da lei in treno (la cosa non so tutt'ora spiegarmela perché i suoi lo controllavano, ed è per questo che dubito dell'esistenza di questa ragazza) e non voleva né baciarlo né toccarlo. Lo usava come uno zerbino, finché non lo ha tradito. Anni dopo, al mare, conobbe una ragazza ancora più lontana, bolognese. Iniziarono un rapporto a distanza durato - credo - 2 anni. Si videro due volte dal vivo e non si baciarono. Non ha avuto altre esperienze amorose. E' timido e molto impacciato. Ho consigliato di tutto ma sembra quasi che non ci sia speranza e io non so più che cosa dirgli, tante sono le volte abbiamo fatto questa conversazione. E' una persona molto particolare, unica e rara, ma ha un lato che trovo molto oscuro. Non sa essere completamente sincero riguardo alle sue emozioni. Quando mi ha conosciuta, due anni fa, io non avevo nemmeno compiuto 18 anni e credo che si fosse innamorato di me, tanto che un giorno mi disse che avrebbe voluto passare il futuro con me. Io però sono fidanzata con un ragazzo da 4 anni e passa e così la sua cotta si è affievolita. Eppure, mesi fa - parlando di una ragazza fidanzata - mi ha detto che lui le ragazze fidanzate non le considera. Detto ciò, è una persona che cerca di essere solare, ma che rimane comunque molto ombrosa e che con me tira fuori tutto il buio che ha dentro. Si lamenta quasi ogni giorno che le ragazze non lo guardano perché è brutto e obeso, che è goffo e impacciato e non ci sa fare con le ragazze e i suoi amici maschi non lo aiutano (ne ha 3, e due sono fidanzati e non gli presentano nessuna, cosa che lo intristisce molto). E' un ragazzo di altri tempi e molto romantico e creativo, una buona persona, ma credo che (come dice lui) se le ragazze gli dicono sempre "sei un ottimo amico" è non solo perché è molto accondiscendente e gentile, ma soprattutto perché non dimostra di avere una personalità: prende quella di chi ha accanto (non è una cosa che penso solo io). Lui sente di avere enormi responsabilità, tra casa, scuola e ospedale, ma credo che si complichi molto la vita da solo, con le sue paranoie che non riesce a scollarsi. Dice sempre che nessuna lo ha mai guardato e che è stufo di avere 28 anni e non avere mai avuto una ragazza e nemmeno un piccolo bacio. E' un ragazzo all'antica, odia le discoteche e non beve, quindi i locali non li frequenta, anche se gliel'ho consigliato. Quando gli ho parlato di un sito di incontri per ragazzi credo se la sia presa, come se io gli avessi detto che quella era l'ultima spiaggia e che lo ritenessi una causa persa. Per la storia della bellezza e del peso, ora sta andando in palestra e mangia di meno, ma il problema delle sue precedenti diete è che troppo spesso faceva strappi alla regola, così non è cambiato nulla. Ora sembra un pochino più determinato, almeno. Non so come aiutarlo, davvero. Spero possiate voi. Grazie mille!La risposta
Carissima. Innanzitutto complimenti per la Sua attenzione ai problemi del Suo amico. Per quanto si può capire, carattere personale e condizionamenti familiari lo rendono inesperto e anche incapace di una adeguata vita sociale: ma è solo la parte evidente. Potrebbe esserci oltre alle scarse abilità sociali anche un problema psicologico più profondo, ma questo non lo posso dire in questa sede. Non è facile aiutarlo, perchè un conto è aiutare qualcuno che è consapevole delle proprie difficoltà e chiede espressamente aiuto, un altro conto è “intromettersi” nei confronti di chi pensa che il problema è fisico-estetico e delle persone che ha intorno. Stargli vicino è importante ma non basta. Occorrerebbe aiutarlo e renderlo consapevole che al di là dei kg di troppo e di un fascino non eccelso, ci sono altre caratteristiche e qualità che lo possono aiutare. Prima di tutto facendo nuove amicizie, frequentando una palestra (oltre che la dieta) che offre spazi di socializzazione oltre che di movimento. Sarebbe opportuno che si iscrivesse a qualche circolo o club, intellettuale, sportivo o di altro genere, che aiuti il suo senso di appartenenza. Tutto ciò però dovrebbe anche essere in un percorso psicologico, in cui sia motivato a fare scelte e ad abbandonare vecchie e inutili abitudini. La psicoterapia non serve solo a persone “malate”, ma anche a chi non supera vecchie e nuove difficoltà. Pensa di poterlo orientare in questo senso?
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