Come aiutare mio figlio nell'inserimento all'asilo?

Buongiorno,mio figlio di 3 anni sta facendo in queste settimane l'inserimento nella scuola dell'infanzia, senza aver mai frequentato il nido. Procede bene nel senso che, a parte il non volersi fermare la mattina appena arrivati, poi ci resta volentieri tant'é che il pomeriggio dopo pranzo non vuole tornare a casa. L'unica preoccupazione che ho é il fatto che non dice alle maestre quando ha bisogno di qualcosa: sete, naso da soffiare e soprattutto bagno. L'ho trovato con i bisogni addosso per 4 giorni consecutivi, sebbene avessi fatto presente il problema ad una delle maestre. Lui é in grado di andare in bagno da mesi, ma le maestre ci hanno messo qualche giorno a capire che é questione di timidezza, di mancanza di confidenza e non un problema fisico. Negli ultimi giorni lo hanno seguito di più e non é più successo, ma mi dicono che lui non chiama per andare al bagno. Eppure io ho provato ad incentivarlo a parlare con loro, l'ho portato nei bagni e gli ho mostrato come usarli perché del resto sono dei mini water che non ha mai visto. Sono persino arrivata a "punirlo" togliendo delle cose che gli piacciono. Questo anche perché le maestre mi dicono inoltre che ascolta poco e tende a trasgredire le regole. Mi hanno detto che dobbiamo dargli delle regole e io sono rimasta molto male, come se pensassero che casa mia sia un circo.Quest'ultima questione io ritengo sia un problema di come si sono poste loro; a casa lui obbedisce e quando non lo vuole fare sappiamo farci obbedire con un castigo nell'angolo alla peggio, ma la maggior parte delle volte é sufficiente la minaccia di sottrargli qualcosa o di non fargli fare qualcosa che gli piace fare. Lui é anche in un periodo particolare perché é arrivato da 4 mesi il primo fratellino (e le maestre lo sanno) e ovviamente é più testardo del solito. Mi pare che all'asilo si comporti come quando si trova dai nonni paterni: non viene punito, fa quello che vuole ed il nonno se la ride. Io non posso continuare a punirlo, lo mando all'asilo proprio perché impari le regole di gruppo e questo dovrebbero farlo le insegnanti. Dove sbaglio? Scusate la pappardella, ma ho davvero bisogno di un consiglio su come agire.Grazie,Assidua lettrice Laura Zarantonello

La risposta

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Carissima Laura. Prima di tutto, sono convinto della necessità di non drammatizzare la situazione. La scuola materna è iniziata da pochissimo e quindi diversi meccanismi sono ancora da stabilizzarsi. Ovvio che la presenza a casa del fratellino può far pensare a Suo figlio che mentre lui è a scuola, la mamma è tutta per il fratello piccolo. Ma queste sono situazioni che si risolvono nel tempo. Io credo che sia necessario non tanto sinergizzare i comportamenti a casa e a scuola (di sicuro, più di tanto le maestre non possono punire !!!) e nemmeno si può pretendere che loro attuino gli stessi stili educativi. La famiglia è una cosa, la scuola un’altra. Ritengo però che oltre alle legittime punizioni che gli vengono somministrate a casa, anche se ha pochi anni, sia arrivato il momento di rendere il percorso educativo puù improntato al dialogo e alla comprensione delle punizioni, che non alla punizione fine a se stessa. In questo i genitori sono insostituibili e nessuna maestra potrà mai fare altrettanto. Penso infine legittima una certa timidezza, determinata dal fatto che alcune insicurezze familiari, come l’arrivo del fratellino, si portano poi automaticamente a scuola. Piuttosto, è bene tenere sotto controllo la socializzazione, lo sviluppo del linguaggio, le dinamiche di gioco, sia in casa sia a scuola. Se non sono stato chiaro, ci riscriva. Buona giornata

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