Chemioterapia..possibili effetti sulla psiche
Salve,scrivo per chiedere un parere riguardo al mio ragazzo.Cerco di riassumere in breve.Il mio ragazzo ha 20 anni e all'età di 8 anni gli è stata diagnisticata la poliposi familiare rara, il portatore era il padre.È stato sottoposto a varie operazioni con esportazione di gran parte dell'intestino.Ma arriviamo ad ora.A maggio gli è stato diagnosticato un desmoide all'intestino. Parte è stato rimosso ma una parte non è stato possibile.Questo desmoide gli chiude le anse intestinali e per questo è portatore di ileostomia fino a quando il desmoide non sparisca o non si riduca.Ad agosto ha iniziato con le chemioterapie una volta ogni 15 giorni (avrebbe dovuto farne una a settimana ma i medici hanno visto che non è possibile per via dei valori del fegato che risultano impiegare più di sette giorni per rientrare nei parametri).Gli eccipienti sono:Vinorelbina e Methotrexate.Il problema, ed è per questo che scrivo, è che da quando ha iniziato con le chemioterapie è cambiato.È diventato sempre più nervoso, irascibile.Ha scatti d'ira e nervosismo in cui è impossibile farlo ragionare a causa della sua convinzione che siano gli altri a sbagliare, lui mai.Non ammette di essere nervoso o stressato, anzi, se glielo si fa notare si arrabbia dicendo che sono gli altri a farlo andare sulle furie.Lo vedo nervoso soprattutto il giorno stesso in cui si sottopone alla terapia, dopo che torna a casa. Non gli si può dire nulla!Insieme alla famiglia ho provato a proporgli dei calmanti o uno psicoterapeuta che gli avrebbero potuto fornire in oncologia. Ma lui non ne vuole sapere.La mia domanda è: è possibile che le chemioterapie siano causa di questi nervosismi?Vorrei avere più chiarezza. E se potreste consigliarmi dei tranquillanti, qualcosa per renderlo più tranquillo, sono disposta insieme alla famiglia a riproporgli qualche farmaco.Grazie mille a chi sarà disponibile a rispondere alla mia domanda.La risposta
Si può capire che un giovane a quell’età non sopporti nel modo migliore una situazione quale quella che sta vivendo. Non credo che siano le chemioterapie a provocare la instabilità caratteriale, gli sbalzi d’umore, la lrascibilità, quanto piuttosto la dura prova a cui si sta sottoponendo per una malattia ereditaria che lo costringe a una vita non proprio normale. Occorre che proprio lei, piuttosto che uno psicoterapeuta, si armi di tutte le possibili qualità di sopportazione e pazienza e lo aiuti in una difficile situazione.
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