Ansia e paura di vomitare

Salve, è la prima volta che scrivo qui. Sono una ragazza giovane e sono abbastanza in crisi in questo periodo perché a scuola ci hanno appena comunicato che tra meno di un mese andremo una settimana in Germania in famiglia per uno scambio. Sarei anche felice di andarci se non fosse per la questione cibo e pasti. Il mio problema è imiziato quando andavo alle elememtari ed è durato per numerosi anni. Infatti ho avuto un periodo di circa una settimana in cui mi veniva talmente tanta nausea che non riuscivo ad ingerire niente e avevo la perenne sensazione di dover vomitare, cosa che poi è successa un paio di volte nella settimana. Poi non so come ho ricominciato a mangiare normale a casa. Il problema però c'era ancora quando dovevo andare a mangiare fuori o stare via da casa per più giorni. Mi si chiudeva lo stomaco e andavo in panico perché avevo il terrore di vomitare, cosa che non potevo fare lì davanti a tutti. Andavo un po' ad alti e bassi, riuscivo a mangiare fuori ma era conunque sempre una cosa che mi agitava molto già prima di andare e rimanevo a lungo con la nausea. Ad esempio due anni fa sono andata cinque giorni in montagna dai miei zii e i primi giorni riuscivo solo a spiluccare qualcosa con la nausea costante e l'ansia di rimettere quel poco che avevo ingerito. Dopo quella volta ho avuto più di un anno in cui non ci pensavo neanche più e non avevo nessun problema a mangiare fuori. Da quest anno ad Aprile è tutto ricominciato. Sono andata al ristorante per Pasqua e ad un certo punto mi è venuto il pensiero "E se adesso mi viene da vomitare?". Mi è venuta la nausea all'istante e non sono più riuscita a continuare il pranzo, mi sudavano le mani e mi sembrava sempre di essere sul punto di vomitare. Ai miei ho solo detto che ero piena perché non volevo che si preoccupassero come già gli anni precedenti pensando che ormai era tutto passato. Da lì fino ad ora, ogni volta che devo andare a mangiare fuori vado in ansia giorni prima, non sapendo se riuscirò ad ingerire qualcosa oppure no. Alla fine praticamente tutte le volte riesco a mangiare abbastanza ma comunque non serenamente e la paura di non trovare un bagno, di vomitare.. L'episodio più brutto è stato però alcuni mesi fa quando sono stata una settimana in una famiglia in Francia. I primi 2/3 giorni non sono riuscita a mangiare praticamente nulla dicendo loro che non stavo bene e dovendo rifiutare i loro piatti. Gli ultimi giorn però, come al solito, mi sono sbloccata e non ho più avuto troppi problemi ma il pensiero è sempre rimasto. Adesso però non so come fare! Non potrò non mangiare per almeno metà settimana, come lo dirò alla famiglia? Non avrò neanche tanta energia così. C'è per caso una soluzione temporanea? Anche qualche medicinale solo per quella settimana che mi lasci mangiare? Una volta che torno poi ne parlerò con i miei e a quel punto forse mi faranno andare da uno psicologo ma adesso non esiste sicuramente una terapia che mi risolva il problema in 4 settimane..

La risposta

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Carissima prima cosa deve comunicare il suo problema ai suoi genitori. Lei sta invertendo i ruoli i genitori si occupano dei figli finché non saranno anziani e bisognosi e saremo noi ad occuparci di loro.per quanto riguarda la sua fobia deve intraprendere un percorso psicoterapeutico, con un terapeuta esperto Emdr. L’EMDR è il nuovissimo metodo di psicoterapia che permette di desensibilizzare il cervello, attraverso una stimolazione bilaterale, intrappolato nel ricordo traumatico che rischia di rovinarci la vita. Non cerchi di fare da sola non è questione di forza, volontà ma di neurofidiologia. Se lei avesse un problema al cuore pretenderebbe di curarsi da sola ? Non credo andrebbe da un cardiologo, lo stesso va fatto per un problema psicologico.non indugi il tempo non migliora i comportamenti fobici ma li peggiora, e nel frattempo lei vivrà una vita fatti di evitamenti, chiusure bugie per scusate comportamenti che gli altri non capiscono.

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