Invidia, conoscerla per migliorarsi

È un sentimento subdolo, ma può essere usato in modo costruttivo con qualche dritta



di Ida Macchi

Invidia? “Non so cosa sia”. Eppure, quando la tua collega fa un salto di carriera, la tua amica riceve la fatidica proposta di matrimonio, o tuo cugino posta su Facebook le fotografie del viaggio dei tuoi sogni, non è difficile che tu ti senta assalire da emozioni con cui stenti a misurarti.

È la famigerata punta d’invidia. Sentimento che nell’immaginario collettivo si coniuga con cattiveria e malanimo e che ti mette davanti alle tue fragilità e ai tuoi limiti. Socialmente inaccettabile e, come tale, taciuto e negato. In realtà è antico quanto il mondo e, se sai gestirlo, può diventare una marcia in più per migliorare te stessa. Ecco i trucchi per riuscirci, suggeriti dalla psicoterapeuta Nicoletta Suppa.


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Sfrutta il confronto per tirar fuori le tue risorse
L’invidia nasce da un raffronto: con qualcuno che possiede qualità che vorresti avere o che vive esperienze che hai sognato a lungo. Se lasciata a se stessa, perciò, porta a galla le tue insicurezze e innesca una serie di emozioni negative: senso di inferiorità, impotenza, rabbia e addirittura odio. Alla fine ti senti un brutto anatroccolo e ti rodi nell’immancabile interrogativo: “Perché lei sì e io no? Che cos’ha più di me ?”

Il primo step per non rimanere invischiata in questa trappola è riconoscere l’invidia e focalizzare le tue emozioni, evitando che ti avvelenino. Inoltre, usa il confronto come occasione per tirare fuori le tue risorse e apprendere dagli altri gli atteggiamenti e i modi di pensare che vorresti fare tuoi.

Se ci pensi bene, solo circondandoci di persone che reputiamo migliori di noi possiamo “crescere”. Colei che adesso invidiamo può diventare una fonte di ispirazione. L’amica che si butta in una nuova storia d’amore può stimolarti a essere più coraggiosa con i sentimenti, mentre la collega che fa uno scatto di carriera può rappresentare un modello da seguire e aiutarti a credere che anche tu puoi farcela.

Non è tutto oro quello che luccica
Cambiare punto di vista è un buon trucco per non cadere preda dell’invidia. Se per esempio una tua amica ha messo su un appartamento che sembra una bomboniera, invece di liquidare la situazione con un “qualcuno ha sempre tutte le fortune” o un “facile, con l’aiuto dei suoi genitori”, prova a invertire il punto di vista e a chiederti se, a parte la nuova casa, la tua amica sia veramente una cui le cose vanno sempre per il verso giusto.

Prova a calarti nei suoi panni, senza fossilizzarti sull’idea che è una superfortunata mentre tu sei vittima di ingiustizie perché il mondo si ostina a remarti contro. L’invidia ti fa credere che la realtà sia una sola: quella che osservi dal tuo punto di vista. Invece, ciò che sappiamo degli altri ne è solo una parte e non si può ridurre il tutto al risultato che vediamo.

Dietro al traguardo c’è spesso fatica o sofferenza. L’amica che ha messo su casa può aver dovuto faticare molto per farlo, o quella che si è appena sposata in passato può aver sofferto per amore. Anche chi sembra avvantaggiata da un’agiatezza economica e da una famiglia facoltosa alle spalle, spesso è una persona che a causa di questi vincoli fatica a crearsi una propria autonomia. Ricordati di applicare la regola del “non è tutto oro quello che luccica”.

Impara a congratularti
Partecipare alle gioie altrui è l’ultimo antidoto all’invidia
. Se per esempio una tua amica sfoggia una linea da top model mentre tu lotti con le calorie, invece di liquidare la sua remise en forme come l’effetto di un metabolismo perfetto o di denigrare il suo nuovo look, impara a rallegrarti con lei per l’obiettivo che ha raggiunto (e che, se ci pensi, non ti toglie nulla).

Se non ti fai accecare dall’invidia, puoi confrontarti con chi hai davanti “alla pari” e questo ti arricchisce. Primo perché ti accorgi che non hai a che fare con un supereroe, ma con una persona con le tue stesse potenzialità. E poi perché congratularti innesca una dinamica positiva e ti consente di avvicinarti a questa persona, mentre l’invidia mette tra voi una distanza.

Qual è il vantaggio? Più si è vicini a qualcuno che rappresenta ciò che noi vogliamo essere e più ci sarà facile assomigliargli. Impareremo a ragionare come qualcuno che sa avere successo nel lavoro, mettersi in gioco nelle relazioni, prendersi cura del proprio corpo. Insomma, come una persona vincente.

L’invidia provoca un vero dolore fisico: è quanto emerge da uno studio dell’Istituto nazionale di scienze radiologiche di Inage-ku, in Giappone, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science. Attraverso tecniche di imaging, i ricercatori nipponici hanno scoperto che i circuiti neuronali su cui viaggia questa emozione sono gli stessi che si attivano quando ci facciamo male.

Probabilmente, spiegano gli studiosi, l’invidia serviva ai nostri progenitori per stare alla larga dagli estranei e rafforzare l’attaccamento al proprio gruppo sociale. Insomma era uno stimolo per la sopravvivenza dell’individuo (più protetto) e del gruppo. Oggi non è più così ma, se mal vissuta, crea ugualmente dolore: fisico e psichico.

Articolo pubblicato sul n.37 di Starbene del 02/09/2015

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