Dragoncello, perché fa bene e come coltivarlo in casa

Il dragoncello è un esaltatore di sapidità, che permette di ridurre l’uso del sale. E, grazie alle sue foglie delicate, lunghe e sottili, decora piacevolmente il balcone



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di Nadia Tadoli

«Il dragoncello è un’aromatica che può crescere fino a 1 metro e che si coltiva per lo più in vaso, perché così è più facile da gestire», spiega Stefano Savini dell’omonimo vivaio (savinivivai.it). Se lo acquisti adesso, agli albori dell'autunno, potrai utilizzare le sue foglie fresche fino all’arrivo dell’inverno.


L'acquisto del dragoncello

Scegli un esemplare di dragoncello sano, folto e senza foglie rovinate, che sia stato cresciuto in vasi da 14 centimetri di diametro, così porti a casa un pianta già grandina.


Il trapianto

Rinvasa la pianta in un contenitore da 30 centimetri. Il dragoncello ha bisogno di spazio per crescere al meglio. Riempilo con un mix di torba (70%) e terriccio universale (30%), più un paio di manciate di argilla espansa, così avrai un substrato leggero e drenante.


La concimazione

Il dragoncello reagisce molto bene ai fertilizzanti a base di alghe, perché sono ricchi di sali minerali facilmente assimilabili. In commercio ne esiste più di uno, e quasi sempre sono biologici, quindi più adatti per una pianta da usare in cucina.


La posizione

Quest’erba aromatica ama il sole, ma cresce anche a mezz’ombra e, soprattutto in piena estate, può essere un vantaggio se rimane per qualche ora all’ombra.


Le regole per annaffiare il dragoncello

Soffre molto i ristagni idrici, quindi bagna abbondantemente, ma solo a terreno completamente asciutto.


La potatura

Se vuoi che rimanga piena e bella da vedere, quando raggiunge i 40 centimetri di altezza taglia la pianta a circa 15 centimetri. Così hai anche la sicurezza di mangiare sempre foglie tenere. 


Come conservare la pianta di dragoncello

Se vuoi utilizzarlo fino all’arrivo del freddo intenso, metti il tuo dragoncello in un angolo riparato e continua a innaffiarlo in base alle necessità. D’inverno sembrerà morire completamente per poi rinascere in primavera.


Come usare il dragoncello in cucina

«Il sapore del dragoncello è pungente, aromatico e amarognolo, grazie alla massiccia presenza di tannini, flavonoidi, vitamine A, B e C», spiega Alessandra Zappa, biologa nutrizionista. «Può sostituire in parte il sale, perché è un esaltatore di sapidità naturale e, quindi, è indicato per chi deve seguire una dieta povera di sodio. Ha anche buone proprietà digestive, tanto che può essere usato per una efficace tisana dopo pasto».

In generale le foglie del dragoncello si aggiungono fresche, perché secche perdono parte del sapore. Su quali piatti usarlo? «È un’erba che si sposa con cibi dal gusto delicato, come le minestre, le uova, il pollo, alcuni formaggi e perfino i legumi», spiega l’esperta.


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