di Serena Allevi
Il gioco euristico è una tipologia di gioco pedagogico molto utile per un sano sviluppo psicomotorio del bambino. Si tratta di una "tecnica non tecnica" di gioco priva di istruzioni o regole.
In breve, si potrebbe definire libera sperimentazione di forme e materiali. Infatti, per il gioco euristico non occorrono giocattoli veri e propri ma soltanto oggetti di uso comune. Questo tipo di gioco può considerarsi l'ideale e naturale proseguimento del "cestino dei tesori".
Il cestino dei tesori è una delle attività più amate dai bambini al nido ed è anche una delle attività di elezione per stimolare i cinque sensi, favorire lo sviluppo della manualità fine, dare sfogo alla creatività. Si tratta di un vero e proprio cestino (o contenitore simile) riempito di oggetti della quotidianità come spazzole, scampoli di tessuto, rotolini di cartone, mollette). I bambini sono, dunque, lasciati liberi di giocare e sperimentare con questo tipo di "non giochi".
ll gioco euristico è stato "ufficializzato" da Elinor Goldschmied e il termine euristico deriva dalla parola greca heurisko: "utile a scoprire o a raggiungere la comprensione di". Questa tipologia di gioco è in realtà un'attività che fa parte delle naturali competenze del bambino. Ovvero, a un certo punto della crescita e dello sviluppo, i piccoli sperimentano il gioco euristico da soli, spontaneamente. Anche per questo motivo, si parla sempre più spesso di fase del gioco euristico.
Sfoglia la gallery e scopri quali sono le caratteristiche del gioco euristico e i materiali necessari per lasciare il bambino libero di sperimentare in tutta sicurezza!
Non solo esperienza sensoriale
Il gioco euristico, benché preveda la manipolazione, non è però semplicemente un'esperienza sensoriale. Infatti, questa attività prevede interazione di diverso tipo e livello.
Nel gioco euristico, i bambini spostano oggetti nello spazio, li mettono in ordine e li selezionano (discriminando quindi). Inoltre: impilano, infilano e dispongono in serie. Scartano anche ciò che non serve.
Le educatrici, o anche i genitori, non propongono dunque esplorazione sensoriale ma sessioni di gioco euristico all'interno delle quali i piccoli sviluppano diverse competenze.
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Tipo di materiale
Il tipo di materiale proposto è anch'esso euristico: quindi no ai giocattoli veri e propri (comprese le costruzioni con istruzioni e incastri predeterminati).
Secondo la letteratura (Goldschmied & Jackson, 1996), il materiale del gioco euristico deve essere costituito da oggetti naturali, di uso comune oppure da artefatti culturali (oggetti con funzione definita da una cultura).
Alcuni esempi: bigodini lisci, spazzole, spazzolini da denti, mazzi di chiavi, rotolini di cartone (della carta da cucina o carta igienica), scampoli di tessuto di diversa grana e consistenza (velluto, lino, seta), gomitoli di lana...
Alternanza del materiale
I materiali proposti per le sezioni di gioco euristico, vanno riposti in sacchi o cestini. Il cestino dei tesori, per esempio, è il tipo di gioco euristico proposto ai bimbi più piccoli.
Gli oggetti vanno cambiati spesso, perché devono risultare interessanti per i bambini. E perché devono altresì adeguarsi alle diverse fasi di sviluppo dei piccoli.
Molto importante è la supervisione a distanza (non intromissione) dell'adulto (educatrice o genitore che sia), soprattutto considerando che vi sono oggetti potenzialmente "pericolosi".
Nella scelta dei materiali sono, dunque, da escludere tutti quegli oggetti e giochi che diano ai bambini una risposta esatta: ad esempio, i puzzle. Si consigliano serie intere di oggetti uguali per ciascun bambino.
Durata, momento, tipi
Il gioco euristico non ha un "regolamento" nel suo svolgimento, non porta a una soluzione giusta o sbagliata (come, per esempio, alcuni giochi di costruzione e di incastro). Il bambino sperimenta il fallimento solo confrontandosi con i limiti del materiale e della forma dell'oggetto con cui ha a che fare.
Dal punto di vista pedagogico, la sessione di gioco euristico ha una durata di circa un'ora, non rigida ovviamente, e sarebbe meglio proporla quando il bambino non ha altre necessità più impellenti (sonno, fame, bisogno di correre e muoversi all'aperto).
Infine, quando il gioco è terminato, è importante che i bambini sistemino gli oggetti. Anche questo genere di riordino è una fase importante del gioco euristico.
Isole dei tesori
Oltre al cestino dei tesori, dedicato proprio ai più piccoli, esiste anche un'evoluzione del gioco euristico che si può proporre ai bambini dai 18 mesi circa.
Occorre, infatti, che i piccoli abbiano iniziato a deambulare. Il cestino dei tesori si evolve quindi nelle isole dei tesori.
È necessario uno spazio abbastanza ampio e senza "interferenze" (giocattoli, adulti, dispositivi elettronici...), in cui i bambini possano muoversi liberamente. Si preparano, quindi, tre isole e ciascuna con uno scrigno (un barattolo) pieno di tesori.
La ricerca degli oggetti e gli spostamenti del proprio corpo (e non solo degli oggetti) nella stanza sviluppano diverse tipologie di importanti competenze (dall'orientamento alla coordinazione psicomotoria).