Benessere, i luoghi in Italia con tecniche di rilassamento giapponesi

Parti con noi per un tour italianissimo alla ricerca dei segreti di bellezza e delle tecniche di rilassamento orientali tra massaggi e bagni caldi. Dal primo ryokan tricolore a San Genesio nei Monti Sibillini ai trattamenti nipponici delle terme di Saturnia



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Prima sono stati i manga, poi il sushi, l’ikebana fino al restauro kintsugi e molto altro ancora. Il Giappone è di tendenza: come non subire il fascino dell’eleganza, dell’essenzialità e di una visione del mondo così diversa dalla nostra? Un approccio alla vita che è influenzato dalla filosofia wabisabi. Deriva dal buddismo e celebra la ricerca della bellezza nelle imperfezioni e nella mutevolezza della vita. Anche quando si parla di bellezza umana. «Per loro non si tratta di cancellare i difetti, ma di mantenere uno stato ottimale di salute in cui corpo e psiche sono in equilibrio», spiega Simona Primavera (springtouch.it), esperta di Kobido, il massaggio antiage nipponico. Non stupisce perciò che molte delle attività siano quasi una forma di meditazione.

«Un principio chiave del buddismo è la contemplazione, prendersi una pausa da sé, liberando la mente dal turbinio dei pensieri. Per questo molte esperienze di benessere invitano al silenzio, bagni termali e massaggi compresi», aggiunge Serenella Giorgetti (wabisabiculture.org), che insieme al marito ha fondato a San Genesio nei Monti Sibillini il primo ryokan italiano, cioè la locanda tradizionale del Sol Levante con tanto di futon e area benessere. Insieme le due esperte ci portano alla scoperta delle più interessanti e appaganti tecniche del Sol Levante.


Il massaggio che ringiovanisce

I giapponesi sono famosi per lo Shiatsu, ma il trattamento più sfizioso è il Kobido, il tradizionale massaggio antirughe. «Un’arte antica che risale al 1472 e che per secoli è rimasta riservata alle imperatrici e all’alta nobiltà. Viene trattato solo il viso, il collo e il décolleté, ma in realtà a beneficiarne è anche al resto del corpo, perché si vanno a sollecitare i punti di digitopressione e i meridiani della medicina cinese», racconta Simonetta Primavera.

«Lavoro contemporaneamente sui muscoli e sul sistema linfatico, in modo che fin dal primo trattamento riesco a ottenere una pelle più luminosa, levigata e tonica. Il Kobido è come un personal trainer che ridefinisce i contorni del viso, riduce le rughe e promuove una profonda sensazione di benessere in tutto il corpo».

L’obiettivo non è solo quello di ottenere un risultato estetico, ma anche di riequilibrare il flusso dell’energia vitale, armonizzando la condizione degli organi interni. «Per me è stata una rivelazione e ancora oggi mi commuovo quando penso che sono la depositaria di una tradizione che si tramanda da 26 generazioni. Oggi il massimo esperto è Shogo Mochizuki che insegna la sua arte in un percorso di studio che prevede 5 livelli».

Esistono molte strutture in Italia che offrono questo tipo di trattamento, ma, prima di prenotare, l’esperta consiglia di verificare che il massaggiatore sia certificato, consultando l’elenco ufficiale sul sito kobido.com.


L’acqua che idrata

L’altro caposaldo del benessere nipponico è l’immersione, quasi sempre nudi, nell’acqua bollente.

«La stanza del bagno caldo rilassante si chiama ofuro. La vasca deve essere costruita in legno di inoki, una conifera asiatica che a contatto con l’acqua rilascia oli essenziali lenitivi e idratanti per la pelle», approfondisce Giorgetti. «Immersa nell’acqua bollente puoi osservare le foglie che cadono o la neve che scende perché spesso solo una vetrata ti separa dalla natura».

Il rotenburo invece è il bagno caldo all’aperto. Puoi averne un assaggio al ryokan Pontenoyu (pontenoyu.com) sulle colline toscane vicino a Pistoia, che mixa cultura orientale e tradizione culinaria italiana. C’è un rituale che precede il bagno che può anche concludersi con un massaggio shiatsu.

Le onsen infine sono le terme, perché anche il Giappone è ricchissimo di acque curative dove si fanno mitici rotenburo. Alcune strutture nostrane mixano acque termali e trattamenti nipponici. Per esempio alle terme di Saturnia (termedisaturnia.it) sono stati recentemente inseriti massaggi come il kobido. Si trovano anche alle terme di Rimini (riminiterme.com) e in Umbria a Bagni Triponzo (bagnitriponzo.it) che ha un’acqua termale dalla composizione molto simile a quella delle terme giapponesi.


I luoghi più glam made in Japan

Se vuoi provare il benessere del Sol Levante in versione originale bisogna proprio prendere l’aereo e andare sul posto. Le terme più glamour sono quelle di Genji No Yu (genji-yu.jp), vicino a Kyoto, dall’architettura moderna e molto curata. Le sue acque sono un toccasana per la pelle e la fatica muscolare secondo Michelle Mackintosh, autrice insieme al marito della guida Mindulness in Giappone, che ti porta a conoscere tutte le pratiche e gli indirizzi del benessere giapponese (Giunti editore, 22 €). Valgono una visita anche Saki No Yu (en.visitwakayama.jp), le terme più antiche del Giappone con piscine naturali in riva al mare, dove l’acqua marina si mischia a quella termale, ricca di zolfo. Le più romantiche sono in montagna, nella prefettura di Yamagata. Qui c’è lo Zao Dai rotenburo (japan.travel/it), un bagno all’aperto in pozze d’acqua turchesi, circondate da un bosco di tigli. L’acidità dell’acqua rende la pelle luminosa e levigata.


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