Sieri viso alla niacinamide, i migliori 4
Abbiamo testato quelli alla niacinamide. Adatti sia alle pelli più giovani sia a quelle più mature affinano la grana della pelle, minimizzano rughette e discromie, regolano la produzione di sebo: l’ideale con i primi caldi
È il periodo in cui la pelle non sa più in che stagione si trova: al mattino le temperature sono più che fresche, ma basta qualche raggio di sole e già fa caldissimo. Oppure piove, piove, piove. Il duo siero più crema che ti ha accompagnata in inverno ti fa sentire appiccicosa, ma con cosmetici troppo leggeri ti ritrovi con la pelle che “tira”, quando non si arrossa per il caldo o per il sole. È il momento giusto per introdurre nella tua beauty routine un siero alla niacinamide, un derivato della vitamina B3 di cui non si parla abbastanza.
«È un attivo interessante perché mentre ha proprietà schiarenti, illuminanti e lenitive, restringe i pori, regola la produzione di sebo e al contempo minimizza le rughe sottili e previene la disidratazione. Il tutto senza essere fotosensibilizzante», spiega Umberto Borellini, cosmetologo e docente presso diversi atenei. Proprietà utili a qualunque età perché contrastano lucidità, imperfezioni e arrossamenti mentre leniscono e uniformano il colorito conferendo un incarnato fresco per ore, anche con sbalzi di temperatura e umidità.
Concentrazioni ed effetti
«La niacinamide è detta anche vitamina B3 o vitamina PP ed è una molecola idrosolubile che si ritrova anche negli alimenti, ma in cosmetica è quasi sempre impiegata quella ottenuta in laboratorio. A basse concentrazioni, fino al 2%, incrementa l’azione barriera della pelle aumentando la produzione di ceramidi, mentre riduce la perdita d’acqua dovuta all’evaporazione e svolge un’azione lenitiva.
Incrementando la concentrazione e salendo verso il 6-10%, la niacinamide svolge anche azione antimicrobica e antinfiammatoria, schiarisce, illumina e attenua le macchie scure, ma va abbinata ad attivi idratanti perché potrebbe risultare aggressiva sulle epidermidi delicate, mentre la concentrazione massima è ottimale per le pelli grasse o impure», dice il cosmetologo.
Per la sua versatilità, dunque, a fare la differenza è la concentrazione dell’attivo e il suo abbinamento ad altri ingredienti che ne amplificano o completano l’effetto. Ma come scegliere il più adatto alle tue esigenze nell’infinito panorama delle proposte skincare?
Abbiamo messo sotto la lente 12 sieri alla niacinamide, scegliendone 4. Ecco con quale criterio li abbiamo selezionati.
Sieri viso, vince la semplicità
Abbiamo per prima cosa scelto sieri il cui INCI (l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente che per legge ogni cosmetico deve riportare in etichetta) era breve, con pochi ingredienti ben abbinati: «Una formula semplice è anche la più tollerabile e adatta a tutte le pelli, anche le più sensibili. Più l’elenco si allunga più è facile incorrere in qualche attivo potenzialmente poco amato dalla pelle», sottolinea Borellini.
Per questo abbiamo anche escluso le formule con troppi allergeni o con alcol denaturato tra i primi ingredienti (rinfresca, ma irrita e disidrata).
Sieri viso, sì all’acido ialuronico
Abbiamo poi considerato quali attivi fossero più indicati per la stagione e scelto quelli idratanti, primo tra tutti l’acido ialuronico (nell’INCI lo trovi sotto la voce sodium hyaluronate).
«Parte fondamentale del tessuto connettivo, la sua capacità di trattenere l’acqua fino a 6 litri per grammo ne fa un attivo indispensabile per mantenere l’idratazione degli strati superficiali dell’epidermide», rammenta l’esperto. Anche la glicerina (glycerin) ha virtù idratanti e protettive, mentre i probiotici (bifida ferment lysate, lactobacillus ferment lysate) apportano idratazione e protezione dalle aggressioni esterne e hanno una funzione rivitalizzante.
Tra gli idratanti di origine vegetale più interessanti anche l’estratto di semi di chia (salvia hispanica seed extract), ricco di acidi grassi in grado di rafforzare la barriera idrolipidica cutanea.
Non solo protezione
Seguono poi ingredienti come il pantenolo (panthenol), un altro derivato dalla vitamina B dalle proprietà rafforzanti, la carnosina (carnosin), antiossidante, aminoacidi e peptidi per rimpolpare, levigare e lenire la cute, e, in chiave dermopurificante, lo zinco PCA (Zinc PCA).
«Si tratta di un sale di zinco dalle proprietà idratanti ma anche seboregolatrici, astringenti e antimicrobiche adatto nei casi di pelle impura perché limita la proliferazione batterica all’origine delle imperfezioni», rimarca Borellini.
Associato alla niacinamide è il duo più indicato per chi oltre alla pelle lucida e ai pori dilatati deve confrontarsi anche con le “fioriture” di brufoletti e le discromie che ne derivano.
Sieri viso, mattina e sera
Abbiamo provato i sieri applicando al mattino e alla sera sul viso deterso le gocce suggerite sulla confezione, prima di applicare la crema. Abbiamo valutato la praticità (tutti i sieri erano racchiusi in ampolle di vetro con pipetta dosatrice) e la facilità di erogazione (alcune pipette erogano più prodotto di altre), la sensazione sulla pelle appena applicato e dopo qualche ora, valutando anche l’effetto generale (lucidità, idratazione, pori).
L’effetto seboregolatore e levigante si apprezza già dalle prime applicazioni con un gradevole finish mat dell’incarnato. Abbiamo anche preso in esame il rapporto qualità prezzo perché si tratta di un cosmetico generalmente abbastanza caro, ma non sempre il costo più elevato corrisponde a una maggiore efficacia.
Come applicare i sieri viso: premere, non sfregare
«Per un migliore assorbimento del prodotto, evitando gli sprechi, il movimento giusto per applicare il siero non è quello di spalmare ma di picchiettare e poi premere con il palmo della mano sulla cute senza sfregare, ma esercitando lievi pressioni e procedendo dal centro del viso verso l’esterno», conclude Umberto Borellini.
SIERI VISO, I MIGLIORI 4: