La ricerca dermatologica italiana ha scoperto un nuovo elisir della giovinezza. Le rughe superficiali possono essere trattate efficacemente con fosfolipidi e glucosamina, sostanze di origine naturale che stimolano la produzione di collagene, elastina e acido ialuronico. A dirlo è uno studio pubblicato sulla celebre rivista scientifica Journal of Plastic Dermatology.
LA NOVITÀ È NELLA FORMULAZIONE
Il problema di tutte le formulazioni chimiche dei cosmetici è come trasportare in profondità i principi attivi affinché penetrino e portino beneficio negli strati più profondi della pelle. L'acido ialuronico, per esempio, è una molecola molto grande: per questo risulta difficile trasportarla in profondità.
Questo nuovo studio ha scoperto come fare: l'intuizione è quella di "incapsulare" la glucosamina, precursore della biosintesi dell’acido ialuronico, e trasportarla anche fino al derma grazie alla potente azione veicolante dei fosfolipidi, in grado di penertare negli strati più profondi della pelle.
«I fosfolipidi estratti dalla soia sono i principali costituenti delle membrane cellulari, per questo sono efficaci nel ringiovanire le cellule della pelle mentre la glucosamina (un glicano, ovvero uno zucchero presente naturalmente sulla superficie delle cellule) è il principale componente dell’acido ialuronico», spiegano gli autori dello studio.
Anche un'altro studio americano presentato in occasione dell'American Acedemy of Dermatology ha confermato la straordinaria azione dei glicani, e quindi della glucosammina.
Lo studio ha coinvolto 160 pazienti trattati con applicazioni sul viso, una volta al dì per 30 giorni, di un composto costituito da fosfolipidi e glucosamina.
Questo complesso, che ha preso il nome di Fospidin, favorisce la sintesi delle fibre di collagene ed elastina: la glucosamina, veicolata in profondità dai fosfolipidi, aiuta la sintesi di acido ialuronico in quanto ne è il precursore. Questo complesso antiage si trova in creme, sieri e anche sotto forma di integratore alimentare antietà per il benessere e la bellezza della pelle.
«Nelle valutazioni successive si è osservato un miglioramento evidente di tutti i parametri osservati: l'elasticità cutanea è aumentata fino all’8,1%, si è avuto un aumento dell’8,9% della quantità d'acqua presente sulla superficie cutanea (indice di maggiore idratazione superficiale), l'evaporazione dell'acqua attraverso la pelle (segnale di idratazione profonda) è diminuita nel 93% dei casi e si è avuta una diminuzione del 9,2% del numero totale delle rughe e del 12,3% della profondità media», specificano gli autori dello studio.
L'IMPORTANZA DEI GLICANI PER LA PELLE
Il livello degli zuccheri, cioè i glicani, nella pelle si dimezza dai 30 ai 60 anni, e quelli che restano non garantiscono più un ottimale funzionamento di cellule e proteine di sostegno.
Infatti, con il passare degli anni, la pelle perde progressivamente la capacità di sintetizzare il collagene, la più importante proteina strutturale, e l’elastina, responsabile dell'elasticità cutanea. Parallelamente diminuisce anche la quantità di acido ialuronico che è il maggiore componente dei tessuti connettivi del derma.
La ridotta presenza di collagene, elastina e acido ialuronico nel derma rende la pelle meno elastica, meno idratata, con ridotta funzione di barriera e maggiormente vulnerabile nei confronti degli agenti esterni che a loro volta favoriscono l'invecchiamento cutaneo. La scommessa quindi è quella di riuscire a restituire, integrando dall’esterno, le sostanze che le cellule della pelle non riescono più a produrre e innescando quindi la produzione di nuovo acido ialuronico.