SOLARI: MAI SOTTO LA PROTEZIONE 30
La prima cura contro macchie iperpigmentarie e discromie cutanee consiste nella prevenzione.
Se fai uso di terapie farmacologiche fotosensibilizzanti (pillola anticoncezionale, antibiotici, cortisoni, antidepressivi) non uscire di casa mai senza un filtro solare.
Tutti i giorni dell'anno va bene un SPF 30, in estate invece deve salire al 50, anche in città. Sulla confezione del prodotto controlla che protegga contro i raggi UVA, oltre che contro gli UVB: i primi sono responsabili dell'invecchiamento cutaneo (tra cui il photoaging) e i secondi delle scottature.
I filtri più efficaci sono quelli che associano filtri chimici a filtri fisici.
CREME SCHIARENTI CONTRO LE DISCROMIE
Se le macchie sono già comparse, il primo tentativo per cancellarle è usare una crema schiarente. Le più efficaci combinano l'azione esfoliante a quella che regola la produzione di melanina, impedendone l'accumulo disordinato in superficie. È proprio la "disorganizzazione" delle cellule che producono il nostro pigmento naturale a causare la discromia.
Le sostanze schiarenti più efficaci sono gli acidi esfolianti: acido azelaico, acido retinoico, acido glicolico, acido cogico e idrochinone. Quest’ultimo in Italia è reperibile solo sotto forma di preparazione galenica al 4%, prescritta dal dermatologo.
Per quanto riguarda invece gli attivi regolatrici della melanogenesi, in cosmetica abbiamo il resorcinolo e l'arbutina.
N.B. Le creme schiarenti non vanno mai usate in estate né sotto il sole diretto. Ma è preferibile l'applicazione serale. Abbinare l'uso sempre ad un filtro solare, anche in inverno. Il rischio è di macchiarsi ancora di più!
PEELING CHIMICI
Si tratta di trattamenti altamente esfolianti da eseguire in istituto, sempre dietro consulenza del medico (dermatologo o medico estetico).
In genere, vengono utilizzate le stesse sostanze delle creme schiarenti ma in percentuali più alte: sarà il medico a valutare gli acidi più indicati in base al singolo caso, il numero di sedute e la quantità tollerabile.
Ci si rivolge ai peeling chimici quando le creme schiarenti non bastano più. In superficie la pelle apparirà più omogenea e nel profondo sarà stimolata a produrre melanina in modo più organizzato, evitando l'accumulo in antiestetiche macchie.
LASER PER MACCHIE MENO SUPERFICIALI
Se le discromie sono più profonde e vecchie (la loro "anzianità" la si scopre con uno strumento detto "luce di Wood") è il caso di ricorrere a tecniche più invasive rispetto ai peeling.
La più efficace è il laser Q-switching: sfrutta il principio della fototermolisi selettiva per cancellare le lesioni pigmentate senza danneggiare la zona circostante. Il Laser Q-switched emette il suo fascio di luce nell’ambito dei nanosecondi e dirigendosi direttamente in un bersaglio predefinito come il pigmento cutaneo scuro: la brevità e la specificità del fascio di luce limita quindi l’emissione di calore ai tessuti circostanti, impedendo il danno nelle zone ove il laser non serve e concentrando l’efficacia solo dove serve.
COSA NON FARE
Per evitare di peggiorare il problema è sconsigliato il fai da te, inteso come uso "sconsiderato" di rimedi naturali, quali il limone, l'aceto, l'acqua ossigenata, gli scrub selvaggi. Non solo non sono efficaci nel breve periodo, ma rischiano di macchiare ulteriormente la pelle, soprattutto se ci si espone al sole.
Nel dubbio, meglio rivolgersi al proprio farmacista di fiducia per acquistare creme schiarenti di qualità formulate con i principi attivi più all'avanguardia.